TP/Rai 3 Sui segreti di Stato

Il sondaggio di oggi riguarda un argomento che interessa la stampa e l’opinione pubblica ogni volta che ricorre l’anniversario di una strage senza colpevoli.

In particolare abbiamo chiesto al nostro campione un’opinione sul Segreto di Stato che molto spesso viene utilizzato come scudo, dai governi, per non affrontare in maniera completa la questione irrisolta dei mandanti, e in molti casi anche degli esecutori, di eventi drammatici e cruenti come la strage della stazione di Bologna.

 

La prima domanda fa registrare una distribuzione percentuale molto chiara a favore dell’abolizione del segreto di Stato; esiste poi un 20% circa che invece accetta la necessità di mantenere segrete alcune cose per motivi di interesse internazionale.

Nel centro-sinistra, come mette in evidenza la seconda slide, gli elettori di sinistra risultano meno “giustificazionasti” rispetto agli elettori del Pd.

La voglia di verità traspare anche dalla seconda domanda del nostro sondaggio dove la percentuale di chi ritiene indispensabile fare luce su certi avvenimenti aumenta rispetto alle precedente slide e diminuisce la percentuale di chi ritiene inutile continuare a ricercare la verità.

Infine abbiamo chiesto una valutazione sulla strage  che forse rappresenta, meglio di tante parole, la drammaticità di quegli anni che hanno lasciato profonde ferite nel tessuto sociale e civile del nostro Paese.

[ad]Per la maggioranza del nostro campione la responsabilità di quella strage va ricercata tra la classe dirigente dell’epoca, per quello che attiene i mandanti. In merito agli esecutori, la stessa percentuale individua nei Nar i responsabili materiali della strage.

Rispetto alle così dette stragi di Stato, la nostra rilevazione ci descrive un Paese tutt’altro che rassegnato e voglioso di conoscere la verità. Purtroppo esiste un’ oggettiva resistenza da parte delle classi dirigenti, di ogni epoca, che impedisce l’accertamento della verità su moltissime stragi degli anni passati.