TP/RAI 3 Su Ilva e salute

Pubblicato il 30 Ottobre 2012 alle 11:18 Autore: Giuseppe Martelli

Il sondaggio di oggi racconta di un dramma tutto italiano: l’Ilva di Taranto.

TP/RAI 3

La domanda che abbiamo rivolto al nostro campione di intervistati è semplice,ma riflette l’immane dilemma che da anni investe Taranto e la Puglia intera ossia la scelta tra il lavoro e la salute.

[ad]Le risposte appaiono abbastanza nette. Una grande maggioranza si schiera a favore della salute, mentre un consistente 36% ritiene indispensabile trovare un equilibrio tra le due necessità che, ad essere del tutto onesti, appare molto difficile.

Infine, soltanto un 10% ritiene più importante il lavoro rispetto al resto mentre il 5% degli intervistati si schiera a favore di una moratoria di almeno due anni.

Commentare questa slide non è semplice perché la situazione sta evolvendo tra ricorsi e provvedimenti della magistratura. Esprimere quindi una valutazione, anche parziale, non è possibile o almeno non ora.

E’ possibile comunque fare e farsi alcune domande. In primo luogo sarebbe curioso capire come si è arrivati a dover scegliere tra la salute e il lavoro, due diritti costituzionalmente garantiti o, più semplicemente, due diritti complementari e non certo contrapposti.

La seconda domanda è rivolta alla politica e potrebbe essere riassunta così: A cosa serva la politica? I provvedimenti della magistratura segnano il fallimento di chi doveva governare certi processi. E’ la politica che ne esce distrutta, sostituita dalla magistratura e senza alcuna capacità di rappresentanza rispetto alle istanze del territorio.

Proprio per questo l’Ilva rappresenta il dramma italiano perché a livello locale ripropone le stesse domande che tante volte ci poniamo, ad esempio, parlando della crisi: a cosa serva la politica? Se i mercati governano i Paesi e i giudici decidono, di fatto, sullo sviluppo industriale di un territorio a cosa servono gli organi di governo e di rappresentanza?

Domande che dovrebbero interrogare tutti, in particolare i politici del Meridione i quali molto spesso accusano il Nord, alcune volte tirando in ballo l’ Unità d’Italia, di aver derubato il povero Sud. La verità è che sono state proprio le classi dirigenti del Sud a condannare il Sud ad un perenne stato di miseria. Una miseria che, 50 anni dopo la costruzione del più grande impianto siderurgico d’ Europa, ci propone quella famosa domanda: Salute o Lavoro? Il problema è che quella scelta è stata già fatta anni fa e i tumori, l’inquinamento del mare e del suolo, più di ogni altra sentenza, ci dicono quanto e come sia stata pagata quella scelta.TP/RAI 3

Il riconoscimento della prevalenza della salute sugli altri interessi (economici) da tutelare non vieta agli italiani di essere per una larga parte favorevoli ad una rinascita del polo industriale. Questa esigenza è avvertita in particolar modo dagli uomini, mentre le donne nutrono maggiori riserve.

Pur essendo disponibili ad un rilancio dell’Ilva, il campione si divide pressoché a metà quando si tratta di scegliere chi dovrà investire per consentire una ripresa della produzione: lo Stato, in ragione dell’alto interesse industriale legato all’area, opzione di poco prevalente sommando la seconda e la terza risposta. Oppure il privato, dal momento che la proprietà dell’azienda è privata e sarebbe logicamente inaccettabile destinarvi soldi pubblici.

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