Piano anti-spread al via, Mario Draghi “voto quasi unanime”

Se qualcuno aveva dubbi che lo spread fosse un problema solo italiano, ci ha pensato oggi la Bce a chiarire che così non è. Con il voto contrario di un solo membro del board, l’Eurotower ha varato il piano di acquisti calmieranti di titoli di Stato da 1 a 3 anni, con l’obiettivo dichiarato di mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo e di “difendere l’integrità della politica monetaria dell’Eurozona”, dal momento che, come ribadito più volte da Mario Draghi, “l’euro è irreversibile”.

 

[ad]Ciò non significherà un “liberi tutti” nei confronti dei paesi meno virtuosi, perché anzi la qualità della politica finanziaria dei paesi membri sarà la condizione necessaria per l’azione della Banca Centrale.

Il Presidente della BCE, per fugare ogni dubbio di aver agito fuori dai confini che sono propri dell’azione della Banca Centrale, ha voluto precisare che l’istituto interverrà sul mercato secondario, non su quello primario, e lo farà “senza fissare ex ante dei limiti”, in modo tale da poter adeguare l’acquisto dei bond al raggiungimento degli obiettivi, ed eliminare le ingiustificate distorsioni del mercato.

Distorsioni che a loro volta portano rischi per le prospettive di crescita nell’eurozona, che restano comunque deboli anche nel futuro.

In tutto ciò non è dato (ancora) sapere l’identità del membro contrario. Molto semplice ipotizzare che sia tedesco, dopo le accuse lanciate dal capo della BundesBank, Jens Weidmann all’ex-Governatore di Bankitalia: “finanziando uno Stato in crisi – disse giusto due settimane fa – si corre il rischio di creare una dipendenza come da una droga”, aggiungendo che “una tale politica è assimilabile a un finanziamento degli Stati stampando moneta”.  Vedremo dalle reazioni che sicuramente ci saranno, se è stata la Germania a scegliere per se stessa l’isolamento (noi nutriamo qualche dubbio).

Ad ogni modo, come già avvenuto altre volte dopo le conferenze stampa di Mario Draghi, le Borse europee hanno festeggiato: Milano quella che ha avuto il maggior rialzo, oltre il 4%, seguita da Madrid, Parigi e Francoforte. Contestualmente, i differenziali tra titoli tedeschi e italiani hanno toccato il minimo da aprile: 378 punti base.