Ha ragione Gilioli:
Non ce l’ho con Alitalia e nemmeno con quelli che scelgono il biglietto Comfort Full Flex. La prima fa le tariffe che crede, i secondi spendano i loro soldi come vogliono, se li hanno guadagnati onestamente.
Però è abbastanza metaforica del Paese attuale, l’offerta per benestanti e businessman pubblicizzata dall’ex compagnia di bandiera: con 289 euro puoi viaggiare da Roma a Milano, sola andata, senza nessuno nel sedile accanto.
E’ interessante, come fenomeno. Interessante perché ben rivelativo della nuova forbice sociale. Paghi un botto – sei volte più del treno veloce, il doppio degli altri passeggeri – per non avere un vicino in aereo. Per un vuoto. Per una seggiola dove abbandonare soavemente i giornali, il cellulare e il tablet nell’ora scarsa di volo tra Fiumicino e Linate.
Più o meno la stessa cifra – in un andata e ritorno – è il reddito mensile netto delle donne delle cooperative di pulizia che si alzano alle cinque del mattino per lavare le moquette nelle aziende.
Non ce l’ ho con Alitalia e nemmeno con chi si compra il biglietto Comfort Full Flex.
Ce l’ho con noi stessi che abbiamo costruito questa Italia qui.
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