Con la piena ripresa dell’attività politica riprendiamo anche la nostra consueta rubrica settimanale sui sondaggi.
Il quadro politico rimane estremamente incerto sia a livello di possibili coalizioni sia per ciò che concerne la legge elettorale rendendo praticamente impossibile capire con quali assetti le forze politiche andranno al voto nonostante oramai manchino pochi mesi alle elezioni.
[ad]Abbiamo quindi deciso, in attesa di sostanziali novità, di mantenere nelle nostre analisi settimanale le vecchie coalizioni, ben consapevoli che con estrema probabilità non saranno sarano questi i rassemblement con cui si andra’ a votare visti anche i nuovi soggetti politici che molto probabilmente si affacceranno nell’agone politico in autunno.
Tuttavia questo e’ anche un modo per sottolineare il paradosso del centrosinistra di Vasto, coalizione largamente vincitrice alle elezioni qualora si andasse al voto col Porcellum, oltre a essere quella programmaticamente piu’ omogenea, che pero’ non riesce a sintetizzare una comune leadership e un comune programma.
Ma passiamo ad analizzare la situazione politica di inizio autunno. La novità più rilevante pare essere il deciso ripiegamento del Movimento 5 Stelle dai massimi di fine giugno, inizio luglio quando valeva sul mercato elettorale quasi il 19%. Adesso la prima rilevazione autunnale gli assegna un più magro 15%, calo che e’ peraltro scollegato dalla polemica tra Favia e Grillo, essendo gia’ presente da fine luglio. A questo calo del M5S corrisponde una risalita del PDL oltre il 20% quasi ad indicare che il successo del movimento di Grillo sul piano delle rilevazioni demoscopiche sia stato dovuto piu’ ad elettori pescati nel bacino del centrodestra che in quello dell’astensione o del centrosinistra. Centrosinistra che infine rimane stabile in tutte le sue componenti, con un PD che oramai ristagna da tempo tra il 25% e il 27% e a cui forse solo le primarie potrebbero ridare slancio.