Spread, i sacrifici erano necessari?

Pubblicato il 18 Settembre 2012 alle 16:49 Autore: Matteo Patané
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La BCE scende in campo e lo spread cala. Ad una decina di giorni dall’ormai storica conferenza stampa di Mario Draghi in cui è stato varato il piano di acquisto illimitato di titoli di stato sul mercato secondario, e a pochi giorni di distanza dall’altrettanto significativa sentenza della Bundesverfassungsgericht sulla legittimità dell’ESM, il differenziale tra i titoli italiani a 10 anni e l’analogo titolo emesso dalla Germania è sceso di più di cento punti base, oltre l’1% di interesse, attestandosi al valore più basso dal 2 aprile.

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Andamento dello spread BTP-BUND decennali a 30 gg
(aggiornato al 14/09/2012)

Come mostra il grafico dei dati Bloomberg, lo spread italiano è passato dal recente picco locale di 451 punti del 31 agosto ai 331 punti del 14 settembre.

[ad]Questa discesa importante così importante, soprattutto tenendo conto di quanto effimere siano stati gli analoghi cali del differenziale avvenuti in concomitanza con l’approvazione delle più dolorose tra le riforme operate dal Governo, ha fatto sorgere alcuni seri interrogativi: se era sufficiente una conferenza stampa di Draghi per generare un simile effetto, erano veramente necessarie le manovre lacrime e sangue approvate dall’esecutivo? Era necessaria una stretta tremenda alle pensioni? Era necessaria l’IMU? La riforma del mercato del lavoro?

Su questo tema i partiti politici, in vista della campagna elettorale, hanno colto la palla al balzo, con risultati a volte in linea con le proprie posizioni politica ma talvolta persino paradossali.

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Sicuramente hanno alzato la voce le forze di opposizione al Governo, che hanno avuto terreno fertile nell’attaccare l’operato del Governo Monti tacciandolo nel migliore dei casi di inutilità e nel peggiore – nel solco delle svariate teorie complottiste – come un emissario di un qualche potere mondiale volto a togliere ogni forma di ricchezza e potere rimasta nelle mani del popolo. Lega Nord, Italia dei Valori e MoVimento 5 Stelle si sono contraddistinti per questa linea intransigente e anche provocatoria verso l’operato del Governo, portando ulteriormente avanti il ragionamento e ponendo l’accendo sulla perdita di sovranità del Paese, incapace con i propri sforzi di ottenere risultati apprezzabili ed in balia del potere di un’istituzione esterna come la BCE.
Per ragioni simili eppure opposte esulta il PdL, che dalla – presunta – impotenza delle istituzioni italiane trae la definitiva assoluzione dell’operato di Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio, scagionato dalle accuse di aver operato una pessima politica economica e aver fornito un’altrettanto pessima credibilità internazionale al Paese in quanto l’andamento dello spread si pone al di fuori del potere di un Governo.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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