Lettonia: Nepilsoņi, il problema degli alieni

Pubblicato il 26 Settembre 2012 alle 09:26 Autore: EaST Journal
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Il tema dei “nepilsoņi” (i non cittadini) in Lettonia è una delle questioni più spinose che agitano il dibattito politico interno, ma che ha ripercussioni anche all’estero sull’immagine del paese baltico. Può servire dunque fare un po’ di chiarezza, numeri alla mano, sulla portata del fenomeno.

Chi sono i “non cittadini”?

[ad]I “non cittadini” in Lettonia sono quelle persone di nazionalità non lettone (per la gran parte giunte in Lettonia durante il periodo sovietico) che non hanno ricevuto la cittadinanza lettone all’atto dell’indipendenza del paese – in quanto non sono riuscite o non hanno voluto superare un esame di lingua e cultura lettone, come prevede la legge lettone –  e che, avendo perso la loro precedente cittadinanza sovietica a seguito della disgregazione dell’Urss, attualmente non risultano essere cittadini di alcun paese.

In termini pratici, questi “non cittadini” sono soggetti riconosciuti come “residenti permanenti” sul territorio lettone ma, poiché risultano privi della nazionalità lettone per mancanza dei requisiti minimi necessari per ottenerla, hanno dei documenti che attestano il loro status, riportando il termine lettone “nepilsonis” o “aliens“.

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Il “non cittadino” è tecnicamente un apolide?

Pur assomigliandovi molto, anche come disciplina documentale, il “nepilsonis” non corrisponde esattamente all’apolide (bezvalstnieks) tant’è vero che i relativi status sono regolati da due diverse leggi dello Stato lettone. Questa distinzione, che la maggior parte degli Stati occidentali non ha, deriva da ragioni storiche e sociali e dagli avvenimenti geo-politici dell’ultimo mezzo secolo.

Più precisamente, in Lettonia, la categoria degli apolidi è residuale rispetto a quella dei “non cittadini”; la legge sui “bezvalstnieki” infatti prevede che “nella Repubblica di Lettonia, una persona può essere riconosciuta apolide se nessun altro Stato l’ha riconosciuta come sua cittadina, in conformità alle proprie leggi” e che inoltre “non può essere riconosciuta apolide una persona che non entra nella sfera d’applicazione della Convenzione del 28 settembre 1954 relativa allo status degli apolidi o una persona il cui status sia già previsto dalla legge sui non cittadini“.

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L'autore: EaST Journal

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