Che il mese di agosto costituisca un’anomalia nel panorama mediatico italiano non è certo una novità. Il mese vacanziero per eccellenza ha sempre mostrato un andamento piuttosto differente dal resto dell’anno; in particolare, negli ultimi anni, tali variazioni si sono manifestate in massima parte nella forma di un incremento del tempo offerto al centrosinistra, interpretato dai sostenitori di un controllo mediatico berlusconiano sul panorama televisivo italiano come un allentamento della sproporzione tra centrodestra e centrosinistra in occasione del periodo in cui le notizie politiche sono meno rilevanti e l’audience meno attenta.
[ad]In questo agosto 2012, tuttavia, le crescenti tensioni sull’andamento e la sostenibilità del bilancio dello Stato hanno tenuto costantemente acceso il dibattito politico, malgrado le 218 ore di informazione politica del mese di agosto 2012 secondo il consueto report pubblicato dall’AGCom siano il minimo da quando, a marzo, sono stati inseriti nel conteggio alcuni nuovi canali televisivi.
Dati AGCom agosto 2012 |
Come infatti emerge dalla tabella dei dati grezzi, è stato soprattutto il tempo dedicato ai partiti politici a ridursi sensibilmente, laddove quello dedicato alle istituzioni è sostanzialmente in linea con i mesi precedenti – pur distribuito diversamente.
Il dato è già di per sé indice di come, nella furia della crisi internazionale, sia a Monti e non alla politica a cui si guarda per delle risposte, lasciando pesanti interrogativi sul dopo-Monti.
Il Governo, con 65 ore complessive ed il 29% del tempo, ottiene la sua migliore prestazione tanto in termini assoluti quanto in percentuale, mentre il Presidente del Consiglio si mantiene sulle percentuali del mese precedente.
Le forze politiche appaiono tutte in calo con l’eccezione di SEL, UdC e M5S, ed è il centrodestra a sparire in maniera maggiore dal teleschermo, con un -8% per il PdL ed un -6% per la Lega Nord.
Dati AGCom agosto 2012 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2012 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Lo spaccato che mostra la suddivisione dei dati tra istituzioni, maggioranza e opposizione evidenzia quanto introdotto dai dati legati alle singole forze: le istituzioni superano il 60% del tempo complessivo, di gran lunga il valore più alto del 2012 con un aumento di oltre il 12% rispetto al mese precedente.
A farne le spese sono soprattutto i partiti che sostengono il Governo, che nel complesso si attestano poco al di sotto del 28%. L’opposizione, al contrario, appare solo in lieve discesa dal 12% all’11%.
A dare maggior credito al Governo sono TGCOM e SkyTG24, mentre le forze di maggioranza trovano maggiore rappresentatività su MTVFlash e TG4; l’opposizione, infine, hai i suoi riferimenti su Rainews e TG3.
Dati AGCom agosto 2012 aggregati per area politico-culturale |
Dati AGCom 2012 aggregati per area politico-culturale |
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[ad]Togliendo dall’analisi il tempo istituzionale e scorporando quello politico per area, si nota come per la seconda volta nell’anno – ma per la prima in modo sostanzioso – il centrosinistra sia maggioritario negli spazi televisivi italiani, arrivando ad un 47% che sarebbe elevatissimo se non dovesse essere pesato su una parte in realtà molto minoritaria del tempo politico totale.
Vi è spazio anche per una crescita delle forze di centro e di sinistra radicale, il tutto a scapito di una destra e di un centrodestra sopiti, che collezionano quella che è di gran lunga la loro prestazione del 2012.
Esaminando lo spaccato per telegiornale, si vede come il centrosinistra abbia beneficiato di percentuali stratosferiche su Rainews e Rainews24, mentre il centrodestra ha ottenuto le sue migliori prestazioni su TG5 e SkyTG24.
La destra si è trovata maggiormente rappresentata su TGLa7 e TG3, mentre il centro moderato, infine, ha ottenuto le percentuali più elevate su TG2 e TG3.
Dati AGCom 2012 aggregati per mese |
I dati agostani, proprio per la loro storica dissonanza dal resto dell’anno, difficilmente potranno essere indicativi di una tendenza a lungo periodo; sono tuttavia significativi proprio nella misura in cui si discostano dai dati del medesimo mese degli anni precedenti, evidenziando un valore nettamente sbilanciato tra politica e istituzioni laddove la ripartizione tra le varie aree politiche rispetta sostanzialmente i canoni degli ultimi anni.
Tale discrepanza nel tempo istituzionale, a fronte delle gravi minacce alla stabilità economica e finanziaria del paese succedutesi durante l’estate, è forse la spia più evidente della reale irrilevanza di una classe politica che ormai non è nemmeno più chiamata al tentativo di risolvere i problemi che pretende di rappresentare.