La trama parlamentarista di Monti e Napolitano (passando per la legge elettorale)
[ad]Il sistema elettorale congeniale dovrebbe essere modellato sul caso Grecia: un premio di maggioranza modesto e riservato al primo partito, in maniera tale da asciugare quel tanto che basta le forze minori senza polarizzare troppo lo scontro e consegnando la sera delle elezioni uno scenario di stallo. Il “genio politico” di Napolitano incontrerebbe in questo caso il Pdl, che del modello greco si è fatto fautore per comprensibili motivi di bottega: la consapevolezza di perdere molti voti al prossimo giro e il desiderio di restare al governo con la metà dei voti del 2008.
Paradossalmente davanti a cotanta astuzia da parte della sinistra vicina a Napolitano e fedele ad una democrazia parlamentarista la maggiore insidia viene dal Pd. Fosse almeno per il fatto che il partito di Bersani sta lavorando al mantenimento di un premio di maggioranza assegnato alla coalizione e non alla lista. Vuoi perché dal 13 settembre un camper in giro per l’Italia raccoglie da nord a sud il pieno di pubblico, toccando una corda molto sensibile dell’orgoglio democrat: “Non essere stati in grado di andare al governo una volta caduto Berlusconi è stata un’umiliazione”.