Sondaggio Swg, il Laziogate si rivela un duro colpo per il Pdl

Sondaggio Swg, il Laziogate si rivela un duro colpo per il Pdl

 

Tra tutti i sondaggi trattati questa settimana, quello di Swg pubblicato ieri da rai 3, risulta effettivamente il più sorprendente.

LISTE %
PD 26,1
PDL 15,2
LEGA NORD 6
UDC 5,3
IDV 5
FLI 2,1
RADICALI 1,3
MPA-API 1
M5S 19,3
SEL 5,4
PRC-PDCI 2,7
LA DESTRA 2,2
VERDI 0,6
ALTRI CDX 3,2
ALTRI CSX 1,4
ALTRI 3,2
AREA NON VOTO  42%

 

Trascurando un’analisi accurata per ogni singolo partito andiamo subito al centro della questione. I due dati impressionanti sono senz’altro la stima di voto del Pdl, che viene accreditato da Swg, al 15% ossia 5 punti in meno di tutte le altre società demoscopiche; allo stesso tempo il movimento di Beppe Grillo ottiene una percentuale vicina al 20%, un valore molto simile a quello attribuitogli da molti istituti demoscopici all’indomani del successo ottenuto alle elezioni amministrative.

[ad]Inoltre, questi che possiamo definire dei veri e propri sconvolgimenti (pensate a cosa accadrebbe nel Pdl, se il primo partito dopo il Pd, dovesse risultare il M5S: psicodramma collettivo dei berlusconiani) crescono in un clima dove l’astensione rimane comunque molto elevata.

Già in altri articoli, abbiamo messo in evidenza il doppio effetto che gli scandali di corruzione e concussione politica hanno sul Pdl e sul M5S; inoltre è passata più di una settimana dalla prima notizia sul Laziogate e l’opinione pubblica ha senz’altro avuto il tempo di “assorbire” il colpo e sviluppare un’idea.

Nonostante ciò, ci sembra comunque difficile che nel volgere di una settimana possano intervenire cambiamenti così radicali senza una sostanziale variazione dell’affluenza. Questo sondaggio offre importanti conferme per quanto riguarda le tendenze che, in questo momento, sorridono soltanto a Grillo.

In poche parole, l’agenda politica della prossima campagna elettorale, rischia di essere quella preferita dai grillini: lotta alla casta e agli sprechi, trasparenza, responsabilità ecc. ecc. a tutto svantaggio dei partiti tradizionali che si troveranno costretti  sulla difensiva, in una sorta di processo pubblico costante.

La validità di questa previsione la verificheremo già nei prossimi giorni perché, come ricordato altre volte, le inchieste vanno avanti ed è notizia di ieri che la Gdf ha avviato perquisizioni e indagini nella regione Piemonte (a guida leghista) e nella regione E. Romagna (a guida Pd). Non rimane che aspettare e vedere chi sarà il prossimo governatore costretto alle dimissioni.