Le vicende giudiziarie degli esponenti politici territoriali sono sempre più frequenti. Le regioni sono sempre più nell’occhio del ciclone, e già si parla degli sprechi nelle province (enti le cui risorse sono molto inferiori a quelli delle Regioni).
[ad]Oggi è stata però la vicenda giudiziaria dell’ex Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati ad avere una svolta: la procura di Monza ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per l’esponente politico che a suo tempo fu anche il braccio destro di Bersani, e che ora è invece fuori dal Pd.
Le accuse, a vario titolo per Penati e gli altri indagati, sono quelle di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti per un presunto giro di tangenti per la riqualificazione delle aree industriali dismesse della Falck e della Marelli, eventi risalenti a quando Penati era il Sindaco di Sesto San Giovanni, la cosiddetta Stalingrado d’Italia.
Secondo la Procura, infatti, sarebbero stati versati tangenti per facilitare il rilascio di alcune concessioni o per impostare, secondo criteri concordati, il piano di governo del territorio (Pgt) in relazione alle due aree che avevano ospitato la Falck e la Ercole Marelli. Nel primo caso, le presunte irregolarità riguardano il piano di lottizzazione e la sua approvazione e adozione dal consiglio comunale. Nel secondo, sarebbero state registrate irregolarità sulle concessioni edilizie.
Il consigliere regionale, che si è autosospeso dal Pd, si è detto pronto a richiedere il rito immediato, in modo da poter dimostrare subito la propria estraneità ai fatti e poter quindi riprendere regolarmente la propria attività politica: “Non ho mai ricevuto illecitamente denaro dagli imprenditori, né per me, né per i partiti di cui ho fatto parte” – ha ribadito Penati, aggiungendo che “i risultati dell’inchiesta che mi riguarda confermano che non c’è traccia, nonostante si sia favoleggiato di decine di miliardi, di una sola lira o di un solo centesimo di euro che mi sia stato trasferito. Dopo due anni di indagini non ci sono novità rilevanti rispetto alle ipotesi accusatorie iniziali. L’imprenditore che mi accusa di averlo “costretto a pagare” ha continuato a fare il costruttore e nel 2007 si è candidato alla carica di sindaco di Sesto San Giovanni, sostenuto da una coalizione composta da Forza Italia, An e Udc”.
Altri filoni dell’inchiesta riguardano il Sitam, sistema integrato tariffario dell’area milanese, la Milano-Serravalle (più precisamente la realizzazione della terza corsia) e finanziamenti all’associazione Fare Metropoli, schermo – secondo i Pm – utilizzato per occultare i finanziamenti alle campagne elettorali di Penati, alla Provincia di Milano e alla Regione Lombardia.
Il Gup che dovrà decidere il rinvio a giudizio sarà Giovanni Gerosa, l’udienza non è ancora stata fissata.