Matteo Renzi è ad un passo da Pierluigi Bersani. Secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos divulgato dal presidente Nando Pagnoncelli nel corso della puntata di questa sera di Ballarò il sindaco di Firenze avrebbe ridotto lo svantaggio a soli due punti percentuali.
Il 38% degli interpellati di centrosinistra – il campione è di 1.000 persone – afferma oggi di voler votare per il segretario del Pd come candidato premier dello schieramento progressista per le elezioni politiche del prossimo anno. Il 36%, invece, preferisce il rottamatore. Segno che la campagna in giro per l’Italia col camper dopo due settimane e decine di tappe sta producendo un certo effetto. Di contro c’è da considerare che Pierluigi Bersani non comincerà ufficialmente la campagna prima dell’assemblea nazionale del Pd di questo sabato, a cui è demandato il compito delicato di fissare data e regole della consultazione.
Inoltre, anche se più distanziato il governatore della Puglia Nichi Vendola parte da un 13% e da una campagna elettorale che prenderà avvio in Campania sempre sabato alle 18.
[ad]Volendo mettere insieme questi numeri e il fatto più rilevante, ovvero che solo un candidato – almeno fra quelli più competitivi – è stato in campo a settembre, possiamo immaginare che Renzi oltre che di un format comunicativo ben collaudato insieme al suo spin doctor Giorgio Gori stia beneficiando di un clima prolungato da convention in attesa che i suoi competitor più temibili inizino la battaglia per il voto.
È solo l’abbrivio del viaggio dei progressisti verso le primarie, ma al momento affiora un desiderio maggioritario di netta rottura generazionale nella selezione della classe dirigente. Tanto da contagiare il centrodestra. Sempre Ipsos ha sondato anche gli orientamenti degli elettori moderati, che al momento vedono solo le primarie degli altri e ne adottano in parte lo schema di rottamazione.
Motivo per cui Angelino Alfano, segretario del Pdl immediatamente tornato nei ranghi di fedele scudiero di Silvio Berlusconi, batterebbe in caso di consultazione fra gli elettori del suo schieramento l’ex premier. Per Alfano si esprimono i pareri del 50% degli intervistati, mentre solo il 43% privilegerebbe Berlusconi. Un ulteriore 7% è indeciso.