La Sicilia in bilico tra bancarotta e speranza. Chi la governerà?
[ad]Ancora, Giancarlo Cancellieri, candidato alla Presidenza dal MoVimento 5 Stelle, pare non abbia problemi a superare la soglia del 5%. Gli analisti lo danno tra il 6 e l’8% e sarebbe un risultato storico per Grillo e Casaleggio, che vedrebbero il loro partito essere presente tra gli scranni della Regione Sicilia.
Cateno De Luca, leader di Rivoluzione Siciliana, pare abbia guadagnato qualcosa in queste settiamane ma si attesta sempre intorno al 2, 2,5% quindi lontano dalla possibilità di esser presente in consiglio regionale.
Infine il Movimento dei Forconi, che ha candidato il suo leader Mariano Ferro, si attesta intorno al 2%, ben lontano dalla soglia minima. Che le istanze del mondo agricolo e zootecnico siano destinate a restare inascoltate in Sicilia?
Su tutti,ribadiamo, resta altissimo il dato dell’astensione. Se quasi la metà dei siciliani non si recasse alle urne, per diventare Presidente della Regione basterebbe meno di 1 milione di voti. Ma anche un’astensione del 25, 30% sarebbe un segnale forte che gli isolani darebbero a tutta la politica nazionale.
Ancor più significativa è la forchetta di oscillazione dei vari sondaggi. Il rilevamento condotto da Termometro Politico attribuiva a Musumeci una supremazia nell’ordine 5-6 punti percentuali sul candidato del centrosinistra. Per capire se effettivamente – in quel laboratorio spesso spericolato e ancor più di frequente imprevedibile, che è la Sicilia – il recupero di Crocetta darà risultati omogenei bisognerà aspettare meno di 48 ore, quando l’esito del nuovo sondaggio del Termometro verrà divulgato.