Termometro Sportivo: tempo di derby

La settima giornata sarà l’ultima prima di una sosta che, soprattutto per le squadre impegnate in Europa, consente una boccata d’aria prima del lungo rush che porterà a giocare altre dieci partite di campionato fino a Natale. Sarà anche la giornata dei cambi di panchina, con due squadre in crisi come Chievo e Cagliari che si affidano ai loro vecchi capitani Eugenio Corini (134 partite in maglia gialloblù) e Diego Lopez (314 presenze in rossoblù), con quest’ultimo affiancato da un altro ex cagliaritano, Ivo Pulga (174 presenze con il Cagliari), perché privo del patentino.

Si parte, come d’abitudine, alle 18.00 del sabato, con la sfida proprio tra il Chievo di Corini e la Sampdoria di Ferrara. Si tratta di una partita che, dati alla mano, sembrerebbe impari: il Chievo, finora, è stata una delusione, con l’attacco peggiore, con soli 4 gol all’attivo, e il secondo minore possesso palla tra le squadre di A, con la media del 46,6% a partita. La Sampdoria, invece, è la grande sorpresa, nonostante molti giocatori inesperti a questi livelli. Corini, alla prima partita da allenatore nel massimo campionato, è chiamato a fare l’impresa, dato che il Chievo non ha mai battuto i blucerchiati in casa propria. Ferrara, nel suo unico precedente da allenatore (della Juventus) in casa clivense, ha perso per uno a zero, con gol del terzino Gennaro Sardo.

 

[ad]Il secondo anticipo è tra Genoa e Palermo, con il mister rosanero Gasperini che torna dove, da allenatore, ha fatto le prime esperienze in A: il suo Palermo, reduce dalla prima vittoria in stagione, non ha mai vinto in casa genoana nel massimo campionato. Il risultato dell’anno scorso ha visto i rossoblù battere i siciliani 2-0 con gol di Gilardino e Sculli.

La domenica calcistica inizia con Roma-Atalanta alle 12.30. I giallorossi non hanno ancora vinto in casa, dove finora hanno racimolato una sconfitta, col Bologna, e due pari. L’Atalanta, in trasferta, ha fatto di tutto, pareggiando con il Cagliari, battendo il Milan e perdendo a Catania, segnando comunque sempre una e una sola rete. L’anno scorso finì 3-1 per la Roma, mentre i bergamaschi non vincono all’Olimpico giallorosso da 10 anni, quando si imposero per 2-1 con gol di Doni e Gautieri, ex giallorosso. Per la Roma segnò De Rossi, appena al secondo gol in A.

Nel pomeriggio, alle 15.00, la capolista Juventus va in visita al Siena. Sembrerebbe una partita a senso unico, con la Juve che prosegue a gran velocità il cammino in campionato, dove non perde dalla primavera del 2011. Ma occhio al Siena, squadra alla quale, con ogni probabilità, andrebbe bene il risultato di un pari, mai visto al Franchi contro la Juve, che comunque smuoverebbe una classifica che, a causa della partenza con l’handicap dei 6 punti di penalizzazione, è ancora troppo deficitaria.

Le altre partite del pomeriggio presentano sfide prive di precedenti di livello, a partire da Pescara – Lazio con quest’ultima che cerca conferme ad alto livello e la prima col bisogno di proseguire nella crescita dimostrata con la vittoria di Cagliari alla scorsa giornata, Poi ci saranno il derby dell’appennino tra Fiorentina e Bologna, Catania – Parma, con i gialloblù alla ricerca della prima vittoria della loro storia in A ai piedi dell’Etna, e Torino – Cagliari, con la curiosità di vedere il debutto del duo Pulga-Lopez sulla panchina rossoblù.

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[ad]Alle 20.45, poi, l’appuntamento è con due sfide che promettono parecchio: innanzitutto Napoli – Udinese, partita che negli ultimi anni ha voluto dire, spesso, sfida per la conquista di un posto al sole, all’ombra della Champions League.

L’attenzione principale, però, sarà per il derby di Milano. E’ il primo derby di una stagione che torna a presentarne quattro, col ritorno di quello di Torino e di Genova, assenti rispettivamente da 5 anni e da 3 anni. Milan – Inter, però, è il derby più giocato in serie A, con ben 160 precedenti.

Dopo un avvio di stagione in cui San Siro sembrava un campo in cui chiunque arrivasse poteva avere vita facile, sia Milan che Inter sono riuscite, nelle ultime due giornate, ad espugnare il proprio stadio. Con i rossoneri in casa, però, i precedenti sono a favore dell’Inter, con le vittorie più ampie del’agosto del 2009, uno 0-4 siglato da Motta, Maicon, Milito e Stankovic, nella stagione che portò i nerazzurri allo storico Triplete Coppa Italia-Scudetto-Champions, e del lontano 1973-1974, con un 1-5 con i gol di Oriali, Sabadini, Boninsegna, Mazzola e Mariani, intervallati dalla rete del milanista Chiarugi. La vittoria più larga dei rossoneri, invece, è stata per 3-0, risultato raggiunto quattro volte, l’ultima delle quali, nell’aprile del 2011, ha visto la doppietta di Pato e dell’odierno interista Cassano. Quel Milan, a fine anno, vincerà lo scudetto, strappandolo, dopo cinque anni (considerando anche i due assegnati a causa dello scandalo “Calciopoli”) proprio dalle maglie dei nerazzurri.

di Fabio Maneri