Rassegna Stampa TP: Formigoni che resiste, il video (choc) che unisce.
Oggi i maggiori quotidiani aprono in prima pagina con le dichiarazioni del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, “Azzero la giunta ma resto governatore” ha annunciato il Celeste dopo un vertice fiume con i segretari di Pdl e Lega, Alfano e Maroni. La decisione è arrivata dopo che, in mattinata, lo stesso governatore aveva minacciato: “Se cade la Lombardia, cadono anche Veneto e Piemonte”. Un avvertimento rivolto agli alleati leghisti che, dopo l’arresto dell’assessore regionale lombardo alla Casa Zambetti, avevano posto un aut aut al governatore. Per il Corriere della Sera la decisione di azzerare la giunta è “un cerotto bagnato su una ferita aperta” e che la rottura tra Lega e Formigoni è stata solo “congelata”. Per Repubblica e l’Unità e Fatto Quotidiano è stata la Lega a salvare il governatore della Lombardia. Vittorio Feltri sul Giornale invece denuncia “le regioni ladre sono peggio di mani pulite” mentre l’Unità spiega che Formigoni non è caduto solo perché tutti sono attaccati alla “cadrega”.
[ad]I giornali hanno dato ampio spazio e risalto al video choc di un bimbo prelevato a forza dalla polizia dopo che la questura aveva disposto il suo trasferimento in una comunità per poi affidarlo al padre. Il filmato, trasmesso da Chi l’ha visto? mercoledì sera, ha destato molto scalpore tanto che i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, sono intervenuti per esprimere la loro indignazione. Il capo della polizia, Antonio Manganelli si è scusato con la famiglia del bambino e ha ordinato l’apertura di un’inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità. La vicenda di Leonardo (nome del bambino conteso dai genitori) ha scritto Repubblica non è un unicum. “Sono quasi diecimila i figli spezzati a metà dalle famiglie in guerra” e purtroppo “viviamo in un mondo di cattivi” spiega Adriano Sofri. Il Fatto Quotidiano scrive invece “una lettera al capo della polizia, Antonio Manganelli” per sapere come sia stato possibile tutto ciò. Il Foglio invoca “chiedete perdono ai bambini”.
Altre notizie. La Corte Costituzionale ha salvato dai tagli gli stipendi dei magistrati e dei manager della pubblica amministrazione (tutti sopra i 90 mila euro) poiché “lo scatto automatico della retribuzione è per le toghe garanzia d’indipendenza”. Libero denuncia “Sacrifici per tutti ma non per i giudici” . Per il Corriere la decisione della Consulta è una “sentenza corporativa”. Il Sole 24 Ore spiega che, il ricorso al Tar per bocciare il provvedimento taglia stipendi voluto dal precedente governo Berlusconi è stato avanzato da “1300 magistrati”.