A sinistra la situazione che oggi è sotto i nostri occhi solo tre mesi fa era assolutamente imprevedibile. A settembre il PD poteva disporre di un Governatore generalmente apprezzato come Piero Marrazzo che era in procinto di chiudere l’accordo per l’allargamento della coalizione all’UDC. Un mese dopo, il noto scandalo di cui tutti sappiamo ha invece completamente cambiato questo scenario.
Il nuovo segretario regionale del PD Mazzoli, eletto alle primarie con solo il 43% dei consensi, si è trovato a dover districare una matassa in cui ogni gruppo ha tentato di imporre il suo candidato. E quindi in successione si è parlato di Nieri, Pedica, Montino, Napoleoni, Marazziti, Zingaretti, Gasbarra, Melandri, Bindy, Letta, Serra, (perfino Veltroni e Serracchiani!) finchè agli inizi di gennaio i Radicali hanno deciso unilateralmente la candidatura di Emma Bonino, che, dopo alcuni giorni di perplessità diffuse, ha ottenuto l’appoggio del PD e successivamente anche di IDV, Sel e Verdi.
Secondo indiscrezioni raccolte da Termometro Politico, sembrerebbe in dirittura d’arrivo anche l’accordo con la Federazione della Sinistra di Ferrero e con l’Allenza per l’Italia di Rutelli, che fino a qualche giorno fa aveva manifestato l’intenzione di lanciare la candidatura di Linda Lanzillotta.
Nonostante l’insediamento del comitato elettorale di Emma Bonino si sia realizzato lunedì primo febbraio, all’interno del PD sono ancora forti le difficoltà, sia per il modo in cui si è arrivati alla designazione del nome del candidato, senza le primarie rivendicate fino all’ultimo da diverse personalità del partito, sia per la nomina del Segretario romano Riccardo Milana a coordinatore della campagna elettorale, decisione che ha provocato l’insurrezione delle minoranze e anche le perplessità di diversi esponenti della maggioranza, riaccendendo uno scontro interno che ancora non si è concluso e che dovrebbe portare a una gestione collegiale del partito romano per tutta la durata della campagna.
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Alla luce delle fasi ancora convulse che il PD sta vivendo, considerata anche l’oggettiva diffidenza che una parte di elettorato di sinistra nutre nei confronti del brand rappresentato dal Partito Radicale, valutata infine la forza delle liste che appoggiano Polverini nella sua corsa e il vantaggio che la candidata di destra ha guadagnato iniziando fin da dicembre la sua corsa, Termometro Politico assegna al Lazio lo stato di regione tendente al PDL.
Chiaramente, se dovessero verificarsi dei cambiamenti significativi (per esempio, interessante la recente polemica apertasi tra Polverini e Storace sul riconoscimento delle coppie di fatto), sarà nostra cura segnalare e motivare i possibili futuri cambi di stato.