Mappa regioni – aggiornamento del 10/02
La mappa elettorale regione per regione, con tutte le novità da sondaggi, alleanze e candidati.
In base alle ultime notizie su alleanze, candidature e sondaggi si ridefinisce la situazione nelle 13 regioni al voto.
Tutto, o quasi, è definito nel Lazio quanto a candidati e alleanze: a Emma Bonino va anche il sostegno dell’API di Rutelli e Lanzillotta, mentre Renata Polverini si tiene stretti i preziosi voti dell’UDC. Al di là delle rilevazioni pubblicate in questi giorni – da Crespi (Bonino +2) a Key Research (Bonino +0,3) – la sensazione è che la partita sia aperta nonostante il prevedibile vantaggio delle liste di centrodestra (+5% per la simulazione TP, che si riduce a +1,5 per la Polverini). Inoltre proprio Key Research mostrerebbe che esiste un qualche sostegno trasversale per la Bonino tra gli elettori di centrodestra. Per questo il Lazio passa da azzurro (tendente CD) a giallo (in bilico).
Un altro cambiamento riguarda l’Umbria. Le primarie del PD di domenica scorsa, vinte da Catiuscia Marini, sono state salutate come un discreto successo di partecipazione, ma permangono le tensioni all’interno del centrosinistra e non è ancora chiaro come si comporteranno l’UDC e Rifondazione-PDCI. L’impressione è che, per il Partito Democratico, l’accordo con gli uni implichi il rifiuto degli altri: in quest’ottica, con una possibile candidatura di sinistra rappresentata dal sindaco di Gubbio Goracci o il passaggio a destra dell’UDC, la Marini potrebbe avere vita meno facile del previsto. L’Umbria non è più rossa (sicura CS) nella nostra mappa, ma si schiarisce e diventa rosa (tendente CS).
Inverso il percorso nelle Marche: l’appoggio sicuro dell’UDC al presidente uscente Spacca, che sarà sostenuto anche da PD, IDV e Sinistra e Libertà, contro il candidato di PDL e Lega Erminio Marinelli fa pendere la bilancia verso il rosso. Infatti, pur in presenza di un terzo uomo (Massimo Rossi, di Rifondazione-PDCI) che potrebbe sottrarre voti a Spacca, la nostra simulazione indica che Spacca potrebbe contare su un margine di quasi 12 punti sull’avversario e che le coalizioni sono distanziate, al minimo, da 8 punti. In questo quadro le Marche diventano, a meno di altri sviluppi, sicure CS.
Dati contrastanti in Liguria: l’Istituto Piepoli dà Biasotti a +1 su Burlando come IPR, mentre SpinCon vede Burlando in testa di oltre 3 punti (per Crespi il margine sarebbe addirittura del 4%). In ogni caso è probabile che il candidato del centrosinistra prenda meno voti dei partiti che lo sostengono, ragione per cui la Liguria resta in bilico anche dopo l’accordo con Rifondazione e UDC.
Situazione fumosa in Calabria, dove il PD andrà a primarie domenica tra il governatore uscente Agazio Loiero, Giuseppe Bova e Bruno Censore. Non è il risultato di queste consultazioni a dover ancora essere scritto, bensì le decisioni che prenderà l’IDV. Che ha già candidato Callipo e difficilmente tornerà indietro; una candidatura unitaria potrebbe dare al centrosinistra qualche speranza, mentre la divisione tra due nomi consegnerebbe certamente la regione a Scopelliti e al centrodestra. Per il momento teniamo la Calabria in azzurro.
Anche in Piemonte manteniamo la stima già espressa la scorsa settimana: quella che è vista da molti come la più interessante sfida nel Nord in questa tornata elettorale è infatti molto incerta. L’ultima rilevazione di Piepoli, del 25 gennaio, dà Bresso +2 mentre la nostra simulazione vede Bresso a +0,9 nel voto dei presidenti ma con un ritardo di circa tre punti tra le liste. È molto probabile che la governatrice uscente ottenga più voti come candidata che come coalizione, mentre è da valutare l’impatto della candidatura di Cota che potrebbe motivare l’elettorato leghista nel Piemonte orientale. Il Piemonte, comunque, resta giallo.
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Nichi Vendola è in testa nella maggior parte dei sondaggi finora condotti in Puglia – addirittura +6 per SpinCon, +4 per SWG che però riduce a +1,5 il margine tra le coalizioni – e però c’è ancora molto da capire. Primo, che risultato avrà la candidatura centrista di Adriana Poli Bortone e a chi rosicchierà più consenso; secondo, quale sarà l’apporto aggiuntivo di Vendola rispetto alle sue liste. Per il momento, quindi, la Puglia resta in bilico.
L’azzurro persistente della Campania, infine, può sembrare un po’ paradossale viste le molte incertezze e le novità della settimana (dall’appoggio dell’IDV a De Luca al vacillare dell’accordo PDL-UDC, senza dimenticare il probabile rifiuto di Rifondazione-PDCI ad appoggiare il sindaco di Salerno e il ritiro di Villari con l’MPA che torna al seguito di Caldoro). Eppure la stima rimane questa: SWG dice Caldoro +4,5, Crespi porta il vantaggio a 10 punti, la nostra simulazione prevede che Caldoro, se sostenuto dall’UDC, potrebbe godere di un margine molto ampio, oltre 12 punti, ma il patto con i centristi non è ancora sicuro e non conosciamo il possibile impatto del nome di De Luca sulla scheda, soprattutto nel Salernitano – che conta però meno di un quinto della popolazione regionale -.
Ecco dunque il quadro aggiornato:
- 4 REGIONI SICURE CS (Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Basilicata)
- 1 REGIONE TENDENTE CS (Umbria)
- 4 REGIONI IN BILICO (Piemonte, Liguria, Lazio, Puglia)
- 2 REGIONI TENDENTI CD (Campania, Calabria)
- 2 REGIONI SICURE CD (Lombardia, Veneto)
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