E con le primarie del PD di ieri ecco chiarirsi anche la situazione politica in Calabria.
Situazione, c’è da dire, molto chiara sul fronte del centrodestra già da diversi mesi. Ricordiamo infatti che a parte alcuni tentennamenti il centrodestra è da diversi mesi che ha indicato in Giuseppe Scopelliti il suo candidato alla Presidenza della Regione. Sindaco uscente di Reggio, eletto per la seconda volta con oltre il 70% delle preferenze e risultato tra i sindaci più popolari d’Italia secondo tutti gli istituti di sondaggi. Su di lui Berlusconi puntò già un anno fa indicando da subito in lui e in Roberto Formigoni gli unici due candidati del PDL nella Regione Calabria e nella Regione Lombardia.
La candidatura di Scopelliti di fatto non è mai stata messa in discussione nel suo partito sia a livello regionale che nazionale. Ha visto attimi di tentennamenti solo per poche settimane quando girò voce di una possibile candidatura alla presidenza del dottor Misaggi , medico personale della mamma del premier Berlusconi. Ipotesi mai realmente concreta e che tramontò nel giro di poco tempo con l’ufficializzazione di Scopelliti. Intorno a lui anche altre forze che gravitano in area centrodestra come PRI, Nuovo PSI, UDEUR, La Destra più alcune liste civiche o frutto di scissione dell’MPA e per finire anche l’UDC che, dopo numerosi tira e molla che hanno anche portato il PD ad annullare e riconvocare le primarie a ridosso della presentazione delle liste nella speranza di una alleanza coi centristi, ha deciso di formalizzare quella che da tempo sembrava la scelta più naturale e scontata per i centristi calabresi e cioè una alleanza con il Popolo della Libertà.
[ad]Altra candidatura nota ormai a tutti e ufficializzata da tempo è quella dell’imprenditore Pippo Callipo sostenuto dall’IDV, che ha fatto della Calabria l’unica regione in cui corre con un suo candidato, e dalla lista Bonino. C’è da dire che proprio la tendenza civica e autonoma dell’imprenditore, la sua campagna elettorale avviata da tempo e le profonde spaccature nel centrosinistra hanno portato questo uomo nuovo della politica calabrese a raccogliere intorno a se molto consenso dalle frange riformiste e liberali calabresi.
ntorno a lui anche molte associazioni e movimenti civici che non si riconoscono nei due poli. Oltre a questo, pare che la sua candidatura sia guardata con attenzione da quelle frange del PD che non vedono di buon occhio la candidatura di Agazio Loiero uscito vincitore dalle primarie di domenica. Insomma un “cavallo pazzo” che potrebbe dare fastidio alle due armate e che finora non ha risposto alle sirene allettanti di un centrosinistra che più volte ha chiesto, pubblicamente e privatamente, un passo indietro all’imprenditore del tonno in nome di una unità del centrosinistra che in Calabria stenta a manifestarsi.
Nello schieramento che gravita intorno al PD troviamo un Agazio Loiero che dopo diversi mesi riesce finalmente a farsi incoronare candidato dal centrosinistra e proverà a conquistare la riconferma alla presidenza della Regione. L’ala sinistra della coalizione era pronta da mesi a sostenere nuovamente Loiero per una nuova legislatura ma le spaccature e le divisioni interne al PD hanno di fatto bloccato il tutto per molto tempo. La carta principale utilizata dagli anti-loieriani è stata quella dell’UDC.
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[ad]Con i centristi si era aperta una trattativa, a ridosso dell’ufficializzazione del’accordo tra UDC e PDL, culminata nella proposta di candidare il fedelissimo di Casini Roberto Occhiuto a capo di una larga coalizione di centrosinistra. Prima di accettare l’accordo, tuttavia, gli ex democristiani hanno preteso un passo indietro pubblico di Agazio Loiero e di Callipo che si sarebbe dovuto unire all’armata riformista. A nulla pare siano servite le pressioni dei vertici nazionali del Partito Democratico e le risposte all’UDC sono arrivate sia da Callipo che da Loiero che nel giro di pochi giorni hanno non solo confermato la candidatura (Callipo) ma anche minacciato di correre da soli con proprie liste se un tale accordo si fosse concretizzato (Loiero). Di tutta risposta i sodali calabresi di Casini hanno ufficializzato davanti a stampa e tv il loro accordo politico-programmatico con il candidato Scopelliti. Al PD non è rimasto altro da fare che rimettere in moto la macchina delle primarie e incoronare l’unico uomo che oggettivamente ha oggi la maggioranza dei consensi nel partito, il governatore uscente Agazio Loiero.
Sarà dunque una sfida a tre, salvo colpi di scena (Loiero ha invitato Callipo a correre al suo fianco, ma l’imprenditore ha rifiutato), con Scopelliti, Loiero e Callipo a contendersi lo scranno più alto della giunta regionale calabrese.
Tutto sembra in discesa per Scopelliti, insomma, che gode anche della fama di ottimo amministratore, mentre il centrosinistra è frammentato e su Loiero pende una richiesta di condanna a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio. Ma la Calabria è una terra strana e nulla è da dare per scontato.
di Gianfranco Rocco