Secondo la Frankfurter Allegemeine la retorica europeista della cancelliera Merkel è sempre utile, addirittura viene definita come refrattaria al calore, “lavabile” e multiuso. Nonostante non sia il primo dibattito in parlamento su questo tema, la Merkel non ha cambiato nulla della sua oratoria riguardo la crisi europea, usando addirittura gli stessi sostantivi, gli stessi aggettivi, le stesse analisi e chiarificazioni. Non sono mancati riferimenti alla particolarità e alla unicità della situazione in cui versa l’economia europea. Siamo ancora – per dirla tutta – alla “crisi nerissima”, alla “più terribile prova che l’unione europea abbia mai affrontato dalla sua fondazione nel 1957 ad oggi”, proprio la assegnazione del premio Nobel per la pace alle istituzioni europee sembra per la Merkel assolutamente significativa e del tutto pertinente alla difficile contingenza. Per alcune settimane, per un tempo limitato, il premio Nobel potrebbe fungere da stimolo e da incitamento ad una politica più europeista per tutti i partiti dello spettro politico tedesco.
[ad]La Merkel ha insistito nel sostenere che l’euro è qualcosa più di una moneta, e che la soluzione della crisi della Grecia non è sicuramente un fatto facile, in quanto le riforme procedono troppo lentamente; ci vorrebbe un intervento “lampo”, mentre rimane molta corruzione, e a riguardo la Merkel sembra dare ragione ai critici. In ogni caso il cancelliere riconosce l’onestà e l’impegno del governo greco. Le riforme sono senz’altro difficili per i cittadini greci, e la Merkel non sembra dubitare del fatto che l’obiettivo a cui la sua leadership punta sia in ogni caso la permanenza della Grecia nell’euro. Le buone notizie che arrivano dagli altri stati europei hanno spinto la Merkel a ribadire che i valori fondamentali dell’Unione come la democrazia, i diritti dell’uomo, la libertà devono essere sostenuti da una adeguata solidarietà. È necessario andare avanti: superare le difficoltà in nome della comune causa europeista.
Negli interventi del cancelliere è dedicato veramente poco spazio alle opposizioni non citando mai- ad esempio – il candidato premier della Spd Peer Steinbrück, ma una volta rivolgendosi alla parte sinistra dell’emiciclo ha ringraziato i deputati della sinistra per il loro contributo alla politica europeista, dando l’impressione di andare oltre le piccole meschinità della lotta politica quotidiana. Se Steinbrück ha sempre approvato la politica verso i debiti sovrani, non ha omesso di far notare le contraddizioni del cancelliere, il quale si è detta contraria agli Eurobond, quindi ha approvato i fondi salva stato, fino addirittura, tra la sorpresa di molti, ad arringare il parlamento a favore di una regolazione comunitaria dei debiti sovrani. Il leader della Spd non poteva che sottolineare il fatto che il percorso tormentato della Merkel poteva essere preso già due anni or sono, seguendo una politica coerente come quella proposta dai socialdemocratici. Perché – ha chiesto Steinbrück – “non abbiamo risolto la questione greca fin dal 2010?” Egli ha anche rimproverato al cancelliere il fatto che il governo tedesco ha sofferto in questo modo di un forte isolamento in Europa, e che anziché fare da apripista e da guida per l’Unione Europea, la Germania ha preferito farsi guidare dagli eventi senza una chiara strategia nella crisi dei debiti sovrani.
Duello tra europeisti. Merkel e Steinbrück a confronto
Lo Spiegel ha seguito con attenzione il primo dibattito tra la cancelliera Angela Merkel e il nuovo candidato premier della Spd Peer Steinbrück. Il tema del confronto nel Bundestag è stato l’Europa.
Secondo il settimanale tedesco questo è ormai il tema preferito della Merkel, la quale non perde occasione per riproporre le sue idee sul fondo di solidarietà europeo, sulle future riforme dell’Unione Europea, insistendo a favore di maggiori poteri di controllo della UE. Il mantra della Merkel è sempre lo stesso: c’è bisogno di più Europa per superare la crisi.
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[ad]Le critiche di Steinbrück all’operato della cancelliera sono parse finora poco incisive. Il leader della socialdemocrazia ha spesso rimproverato alla Merkel che la Germania si è mossa poco e tardi, questi annunci sono giunti con due anni di ritardo, infatti la crisi dei debiti è stata affrontata senza la giusta determinazione – secondo il politico tedesco – proprio a causa della debolezza interna della maggioranza. Questo atteggiamento ha provocato una sorta di “mobbing” contro la Grecia, la maggioranza si è barcamenata in maniera maldestra nella fondamentale operazione di salvataggio dell’euro. Per il resto Steinbrück non può che confermare che il futuro della Germania è l’Europa e che è proprio compito del cancelliere spiegare tutto ciò ai cittadini tedeschi.
La Merkel ha ascoltato con grande attenzione il discorso del leader dell’opposizione. Inoltre Steinbrück non si è risparmiato discorsi più schierati a sinistra: infatti ha denunciato l’assenza di un chiaro indirizzo sociale alle politiche europee, denunciando quanto le politiche di risparmio della Merkel possano essere dannose e pericolose per il funzionamento delle democrazie. Egli ha parlato in maniera abbastanza singolare anche della necessità di riformare il funzionamento della finanza, con accenti che sembravano alludere ad un programma elettorale piuttosto che ad un semplice discorso in parlamento.
In ogni caso per lo Spiegel l’argomento Europa non è facile da trattare da parte dell’opposizione. Secondo i tedeschi il comportamento della Merkel è stato fino ad adesso ineccepibile e del resto i socialdemocratici non possono far mancare il loro sostegno ad ogni votazione in parlamento a riguardo.