Molti analisti o semplici curiosi della politica, dopo il voto delle Regionali, si sono chiesti quale sarebbe stato il risultato se contestualmente alle Regionali si fosse votato anche per le Politiche.
[ad]Le scorse Regionali hanno interessato circa il 70% della popolazione italiana, in sostanza una sorta di elezione mid-term di questa legislatura, vinta senza dubbio dal centrodestra e quindi dal governo in carica. Sette regioni a otto per il centrosinistra, sebbene le regioni più popolose siano passate al centrodestra; ma in sostanza quali sono i “numeri” a livello nazionale, come sono andati i singoli partiti?
Termometro Politico per rispondere a tale domanda ha fatto una proiezione, aggregando le varie civiche ai partiti di cui sono emanazione e colmando il gap delle regioni in cui non si è votato (meno del 30% del totale) con il voto delle scorse europee, ovviamente ponderandolo all’affluenza reale. A livello nazionale il risultato è stato sorprendente: a livello di coalizione, centrodestra e centrosinistra, come pure l’UDC, rimangono stabili, ma c’è stato un certo travaso interno. La Lega, al contrario di ciò che si crede, è pochi decimi al di sopra del livello delle Europee, stessa cosa il PdL, perde solo mezzo punto; il vero risultato è stato del PD che sale di quasi due punti, ma a spese degli alleati e affini.
Ma ecco la tabella completa regione per regione:
Chi avrebbe vinto un eventuale elezione Politica con questi numeri? Ipotizzando un alleanza tra PdL, Lega ed MpA da una parte, PD, IdV, Sel, FdS e Radicali dall’altra, il centrodestra avrebbe una maggioranza stabile alla Camera, ma una maggioranza meno solida al Senato. Ecco i dati del Senato:
CENTRODESTRA 162
UDC 8
CENTROSINISTRA 143
ALTRI 2 (Sud America e Vd’A)
Causa di tale instabilità sarebbero due regioni: la Puglia, con cui il PdL dovrebbe dividere i seggi di minoranza con l’UDC, che ne strapperebbe ben due, e il Lazio, dove il PdL senza UDC sarebbe minoranza. Con tali numeri, se il Lazio o più verosimilmente la Puglia premiasse il centrodestra (non essendoci l’effetto Vendola delle Regionali), al Senato ci sarebbe una netta maggioranza per il PdL, ma le vere Politiche sembrerebbero lontane e il nostro un mero esercizio di fantasia, utile solo a farsi un idea “nazionale” sul voto di marzo.