Primarie: Renzi ricorre al Garante Privacy
Il regolamento delle primarie passa al vaglio del Garante della Privacy. Lo staff del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha infatti promosso un ricorso per valutare la costituzionalità delle norme riguardanti la pubblicità dell’albo degli elettori.
Ricorderete che il tema delle regole è stato affrontato già prima dell’ultima assemblea nazionale del Pd, quando, oltre a modificare l’articolo 18 dello statuto – per consentire la partecipazione dello stesso Renzi e di Laura Puppato – si vociferava delle regole che si sarebbero dovute applicare al confronto. Tra queste, doppio turno e iscrizione all’albo degli elettori erano quelle che facevano più arrabbiare lo staff del sindaco: sin dall’inizio sono state considerate come strumento per abbassare le possibilità di vittoria del sindaco, limitando la partecipazione di elettori estranei (o tendenzialmente estranei) al centrosinistra.
[ad]La polemica fu spenta dallo stesso candidato, che affermò di avere fiducia nel Segretario, che da parte sua chiedeva regole che favorissero la partecipazione, ricordando che l’unica variazione sostanziale era appunto la modifica dell’articolo 18 dello Statuto.
Nei giorni scorsi, una volta noti i dettagli delle regole, la polemica è ripartita, e dal Lingotto il sindaco fiorentino avvertiva “le nuove regole fanno male a Bersani”, perché “dettate dalla vostra paura più che dal nostro coraggio”.
Ora quindi dal comitato renziano hanno deciso di passare la palla ad un organismo esterno al partito ed alla coalizione organizzatrice delle primarie, mossa che certamente non contribuirà a rasserenare gli animi – tanto che tra i supporter è già guerra mediatica.
Il ricorso verte sulla diffusione dei nomi dei sottoscrittori della Carta d’intenti (coloro cioè che dichiareranno di riconoscersi nel programma del centrosinistra) e soprattutto dell’albo degli elettori (sottoinsieme composto dagli effettivi elettori delle primarie). Per questi ultimi – secondo alcuni – si potrebbe ravvisare una violazione della carta costituzionale.
La risposta dal Pd non si è fatta attendere molto: sarà pubblico l’elenco dei sottoscrittori, non quello degli elettori, i cui dati saranno trattati conformemente alle leggi in materia di tutela della privacy.
Ora, come detto, la palla passa al Garante, il cui Presidente (Antonello Soro, tra l’altro già deputato Pd e Margherita) ha affermato di voler procedere celermente. La raccolta delle sottoscrizioni comincerà il 4 novembre, in teoria quindi si hanno due settimane per procedere.