La maturazione anzitempo della rottamazione, con le rinunce alla ricandidatura da parte di Massimo D’Alema e Walter Veltroni e la campagna di Renzi è stata fermata. Complice anche lo scivolone della cena di gala con alcuni pezzi grossi della finanza italiana, poco gradita all’elettorato di centrosinistra, che è stata oggetto di una polemica a distanza col segretario del Pd Pierluigi Bersani. È lui nelle intenzioni di voto per le primarie il beneficiario dei passi falsi del suo diretto competitor. Se si votasse oggi vincerebbe il primo turno col 41% dei voti. Staccato di 8 punti, al 33% il sindaco di Firenze può almeno stare tranquillo sul traffico alle sue spalle. Nichi Vendola continua ad attestarsi su un deludente 13%. Mentre Puppato e Tabacci insieme non attraggono che il 4% delle preferenze dei simpatizzanti progressisti.
Nel sondaggio Ipsos divulgato nella puntata di questa sera di Ballarò su Raitre, Bersani rafforza la sua primazia nel centrosinistra, spingendo sempre di più Renzi verso l’elettorato moderato. Creando il paradosso del rottamatore sconfitto alle primarie, ma testimonial più acchiappavoti per il Pd. Interessante notare che l’elettorato potenziale del segretario si attesti attualmente sul 37% facendo il pieno all’interno del centrosinistra: circa l’84% dei progressisti voterebbe volentieri un Partito Democratico a sua guida. Il sindaco di Firenze, invece, raccoglierebbe fra il centrosinistra il gradimento del 61% (sommando le due risposte positive) portando in potenza i democrat a raggiungere fino al 45% delle intenzioni di voto.
Un bacino più ampio, che in gran parte si lega alla fuga della base di centrodestra dal Pdl e da Berlusconi. In un ulteriore quesito è proprio questo segmento di votanti rimasto senza un tetto politico contribuisca in maniera decisiva a invocarlo quale principale novità politica in vista delle elezioni: viene indicato complessivamente dal 28% del campione. Un risultato ben più lusinghiero del Movimento 5 Stelle, solo il 24% lo individua come fattore più auspicabile di rinnovamento del quadro politico.
[ad]Il paradosso è forte, già certificato all’inizio della campagna da alcuni politologi, uno su tutti Ilvo Diamanti. Un controsenso nel quale Renzi stesso è caduto ad esempio nella famigerata cena con la finanza meneghina. Per il 50% del campione Ipsos è sbagliato da parte della politica frequentarla, poiché è solo frutto della speculazione, mentre il 40% difende il dovere all’interlocuzione.