ITANES 2008: indicatori sociodemografici Elezioni Politiche Nazionali 2008

ITANES 2008: indicatori sociodemografici Elezioni Politiche Nazionali 2008
INTRODUZIONE
L’Associazione Itanes (Italian National Election Studies) fornisce dati sul comportamento elettorale italiano. Tra le sue varie pubblicazioni e dati, particolarmente utili ed interessanti per il lavoro del Termometro Politico sono i dati sociodemografici in riferimento alle Elezioni Politiche Nazionali 2008.
Il Termometro Politico ha catalogato in un file .xls tutti i dati più significativi che potete consultare qui: Itanes 2008
Le categorie Itanes per il 2008 sono:
  • Età
  • Sesso
  • Generazione
  • Titolo di Studio
  • Comune di Residenza
  • Macroregione di appartenenza
  • Occupazione
  • Professione
  • Frequenza Messa
  • Interesse per la Politica
  • Livello conoscenza istituzioni
  • Senso efficacia delle Politica
  • Fiducia nelle istituzioni
  • Capacità di discernere colore politico di un Governo

Il campione totale considerato da Itanes è di 1589 individui tra maschi e femmine, sebbene in alcune categorie questo numero possa variare (in funzione di quanti hanno deciso di rispondere a tutte le domande proposte dal questionario informativo oppure no).

Alcune precisazioni sulle categorie:
Senso di efficacia politica significa la consapevolezza di poter incidere sulla vita politica della comunità.
Agli intervistati sono state sottoposte le seguenti frasi: “La gente come me non ha nessuna influenza su quello che fa il governo” e “talvolta la politica sembra così complicata che non si riesce a capire che cosa sta succedendo”. ‘Basso’ e ‘alto’, nella tabella, .xls si riferiscono a quanti si sono detti d’accordo o in disaccordo con le due affermazioni.
Il livello di conoscenza delle istituzioni invece è stato misurato chiedendo agli intervistati 3 semplici cose:
– chi è il presidente del Senato in carica?
– chi è il ministro degli Esteri in carica?
– come viene eletto il Presidente della Repubblica?
Per chi fosse interessato a questo genere di analisi, consigliamo inoltre di leggere l’articolo di Andrea Mollica che trovate qui.
ANALISI DATI
Vengono indicati i valori percentuali dei vari partiti  che si presentarono alle Elezioni Politiche Nazionali 2008 in funzione della rispettiva categoria sociodemografica. Verranno poi segnalate alcune correlazioni interessanti sul campione meno e più rappresentativo per singolo partito.
(per continuare la lettura cliccare su “2”)
I due seguenti istogrammi 3d mostrano il voto per sesso con sbarramento al 4% (piano orizzontale blu. Sull’asse delle X vengono elencati i partiti per ordine di percentuale e sull’asse delle Y le sottocategorie relative al sesso. Una terza voce è destinata al valore nazionale, indicato con “Tot”. Sull’asse delle Z i valori percentuali.
Il piano orizzontale blu determina graficamente i partiti che hanno superato la soglia dello sbarramento imposto dalla legge elettorale al 4%. Gli istogrammi che superano il piano hanno superato lo sbarramento, altrimenti no. Notare che la Sinistra Arcobaleno è molto a ridosso dello sbarramento nella sottocategoria “maschi”, pari al 3,9%, mentre è nettamente sotto in quella “Femmine”, pari al 2,1%. Anche La Destra, l’altro partito considerato da Itanes che non ha superato lo sbarramento o quorum, si avvicina molto nella categoria maschile e si allontana in quella femminile (rispettivamente 3,4% e 2,3%).
e senza sbarramento al 4% per visualizzare meglio l’andamento percentuale del singolo partito.
Nelle legende laterali sono indicati nella prima colonna i dati nazionali per rispettivo partito. Nella seconda e terza colonna sono indicate le percentuali ottenute nelle sottocategorie “maschi” e “femmine” intercettate dalla ricerca di Itanes. Come noteremo più avanti nello specifico, ogni partito ottiene in media un valore minimo o massimo in una delle due sottocategorie. Sebbene con sole due possibili varianti sia molto difficile riscontrare differenze eccessive, notiamo in prima battuta come i partiti del centrosinistra vengano sottostimati dalle donne e sovrastimati dagli uomini rispetto ai valori nazionali. Il caso contrario si verifica per il Popolo della Libert, in cui le sono le donne a sovrastimare. La Lega ed UDC appaiono sostanzialmente stabili mentre La Destra segue lo stesso andamento dei partiti del centro sinistra (ovvero gli uomini sovrastimano). Ricordiamo che la proporzione relativa di campione maschile e femminile secondo Itanes2008 è rispettivamente il 51,635% e il 48,365%. Questo dato è in controtendenze con i campioni demografici nazionali. Come abbiamo già potuto far notare sul sito del Termometro Politico, nell’articolo “Demografia Popolazione Votante 2008“, il campione votante maschile potenziale (iscritti ai seggi elettorali) è pari al 47,92% mentre quello femminile è 52,08%. Questi valori sono ovviamente molto simili a quelli della popolazione residente, che è composta per il 48,56% da uomini e per il 51,44% da donne.
Estremamente interessante a nostro giudizio osservare la distribuzione di percentuali per i vari partiti: si notano molto chiaramente i due picchi costituiti da PD e PDL e poi molto drasticamente un appiattimento di distribuzione verso i partiti medi e piccoli. Questa tipologia di distribuzione è un buon indicatore per stabilire quanto il sistema elettorale italiano si stia spostando a grandi passi verso una distribuzione a due blocchi distinti e separati. Saranno le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europee a verificare se questo andamento risulterà soddisfatto, oppure con l’emergere della Lega i due blocchi risulteranno connessi da una sorte di ponte costituito appunto dal partito di Umberto Bossi.
Nei prossimi due grafici mostriamo l’andamento di distribuzione rispetto alla categoria “Età”: Itanes suddivide questa in 7 sottocategorie, rispettivamente
  1. ’18-24′ (10,289%)
  2. ’25-34′ (15,558%)
  3. ’35-44′ (16,688%)
  4. ’45-54′ (16,499%)
  5. ’55-64′ (18,068%)
  6. ’65-74′ (15,496%)
  7. ’75+’ (7,4028%)
(per continuare la lettura cliccare su “3”)
Tra parentesti vengono indicate le percentualidel campione relativo rispetto al totale. Secondo i dati DemoIstat, queste 7 categorie sono ripartiti percentualmente secondo gli iscritti ai seggi elettorali, rispettivamente, come
  1. ’18-24′ (8.47%)
  2. ’25-34′ (15.339%)
  3. ’35-44′ (19.078%)
  4. ’45-54′ (16.668%)
  5. ’55-64′ (15.067%)
  6. ’65-74′ (13.159%)
  7. ’75+’ (12.219%).

I più giovani e la fascia tra i 55-74 sovrastimano il campione DemoIstat; tra i 25-34 e 45-54 si riscontra sostanziale assenza di variazione ed in tutte le altre si sottostimano i campioni.

Questi due istogrammi 3d si riferiscono invece al voto per fasce d’età con sbarramento al 4% (piano orizzontale blu)
e senza sbarramento al 4%
Anche in questo caso, la prima colonna delle due rispettive legende mostra il dato percentuale ottenuto dai partiti a livello nazionale. A differenza della categoria “Sesso”, in questa categoria, essendoci più sottocategorie (7) la dispersione di voto dei partiti in relazione alla singola fascia d’età risulta più marcata se confrontata con il dato nazionale. In particolare, i due partiti che nelle Elezioni Politiche Nazionali del 2008 non superarono il 4%, cioè SA e LaDestra notiamo come vi siano delle sottocategorie d’età in cui questo non è più vero. Per la SA, nelle fasce 18-24 e 45-54 si supera ampiamente lo sbarramento, così come per il caso de LaDestra nelle fasce  25-34 e 35-44.
Infine, proponiamo un grafico 3d riassuntivo in cui si mostrano le prime 9 categorie Itanes: nella legenda vengono segnalati gli intervalli per le varie categorie sociodemografiche. Il piano orizzontale di sbarramento fa emergere comegli ultimi due partiti (SA e LaDestra) abbiano avuto andamenti asimmetrici.
Correlazioni
L’analisi di correlazione tra i vari partiti secondo questi indicatori Itanes determina la seguente matrice quadrata 8×8
‘SA’ ‘PD’ ‘IDV’ ‘PDL’ ‘LEGA’ ‘UDC’ ‘LaDestra’ ‘Altri’
‘SA’ 1 0,23112 0,3541 -0,51437 -0,12206 -0,44597 0,3077 -0,00201
‘PD’ 0,23112 1 0,039212 -0,37972 -0,28029 -0,34005 -0,31748 -0,21373
‘IDV’ 0,3541 0,039212 1 -0,37839 -0,1893 -0,11054 -0,04244 0,075378
‘PDL’ -0,51437 -0,37972 -0,37839 1 -0,28731 0,1183 -0,27452 -0,43377
‘LEGA’ -0,12206 -0,28029 -0,1893 -0,28731 1 -0,03171 0,049207 -0,06352
‘UDC’ -0,44597 -0,34005 -0,11054 0,1183 -0,03171 1 -0,1738 0,26046
‘LaDestra’ 0,3077 -0,31748 -0,04244 -0,27452 0,049207 -0,1738 1 0,36253
‘Altri’ -0,00201 -0,21373 0,075378 -0,43377 -0,06352 0,26046 0,36253 1
Senza entrare eccessivamente nel dettaglio statistico, questa matrice mostra essenzialmente quanto un partito sia legato ad un altro, in positivo o negativo, secondo uno spettro di potenza da -1 ad 1. Un esempio pratico può risultare più chiarificante. Prendiamo i primi 4 elementi della matrice: 1 – 0,2311 – 0,2311 – 1, che corrispondono alle correlazioni tra SA e PD. I due valori unitari indicano ovviamente che il partito è legato a se stesso per un fattore uno. Gli altri due valori determinano quanto la crescita di SA sia proporzionale alla crescita del PD. Se il valore è positivo allora vi è una relazione direttamente proporzionale, tanto forte quanto il valore è prossimo ad 1. Più il valore è prossimo allo zero, più i due partiti sono praticamente non correlati, mentre se il valore è nagativo, laddove cresce uno decresce l’altro. Non stupisce quindi vedere valori negativi tra il centro sinistra ed il centro destra. Stupisce invece vedere valori negativi tra il PDL e la Lega.
(per continuare la lettura cliccare su “4”)
In sintesi, possiamo quindi affermare quanto segue per i singoli partiti.
SA: maggiormente correlata in positivo con l’IDV e LaDestra mentre negativamente con il PDL ed UDC
PD: maggiormente correlata in positivo con SA e negativamente con il PDL
IDV: maggiormente correlata in positivo con SA e negativamente con il PDL
PDL: maggiormente correlata in positivo con UDC e negativamente con tutti gli altri. In particolare con la SA
Lega:  maggiormente correlata in positivo con praticamente nessun partito e maggiormente correlata in negativo con il PD
UDC: maggiormente correlata positivamente con Altri e maggiormente correlata negativamente con SA
LaDestra: maggiormente correlata positivamente con SA e Altri e maggiormente correlata negativamente con PD e PDL.
Si evince di conseguenza che il PDL in particolare e secondariamente la Lega siano i due partiti più capaci di rendere il proprio successo un insuccesso per gli altri. Quando questi due partiti ottengono buoni risultati implica che tutti gli altri ne soffrono, in maniera ovviamente differnte ma pur sempre in negativo. Non sono un elemento trainante per altri partiti, come capita più propriamente per i partiti di centro sinistra. Questo non stupisce se si pensa che PDL e Lega non hanno più stretto alleansa programmatica/politica con l’UDC e LaDestra.
Rappresentatività Elettorale
Qui di seguito trovate indicati gli estremi minimi e massimi per i vari partiti a seconda dell’indicatore sociodemografico. Per es. per la Sinistra Arcobaleno la percentuale più bassa ottenuta nelle Elezioni Politiche del 2008 risulta nella categoria “Occupazione”, sottocategoria “Casalinga”. Il massio risultato lo si è invece ottenuto nella categoria “Professione”, sottocategoria “lavoratore atipico”. Ciò vuol dire, in modo molto semplicistico, che in media una casalinga sottostima, rispetto al dato nazionale, la Sinistra Arcobaleno più di tutte le altre categorie sotto indagine. Al contrario, in media, un lavoratore atipico sovrastima lo stesso partito sempre in riferimento al dato nazionale.
SA
min=’Casalinga’max=’ Lavoratore atipico’
PD

min= ‘Casalinga’

max= ‘RegioniRosse’

IDV

min=’Elementare/Nessuno’

max=’Dirigente’

PDL

min=’Impiegato concetto’

max=’75+’

LEGA

min=’Centro’
‘Sud’
‘Disoccupato In cerca’

max=’Nord-est’

UDC

min=’ Lavoratore atipico’

max=’messa ogni domenica’

La Destra

min=’75+’
‘Dirigente’
‘Insegnante’

max=’nato 1966-1975′

Altri

min= ‘Dirigente’
‘ Lavoratore atipico’

max= ’35-44′

Usando la regola di Freedman-Diaconis per la distribuzione di densità dei vari partiti si possono osservare alcuni importanti aspetti: i maggiori partiti, ovvero PD e PDL manifestano densità di distribuzione molto simili a distribuzioni lievemente asimmetriche, come la distribuzione Gammae Birnbaum-Saunders. Le distribuzioni di densità dei due partiti minori (SA e LaDestra) risultano le più asimmetriche ed irregolari, chiaro sintomo di un bacino elettorale piuttosto selezionato. Udc e IDV mostrano distribuzioni di densità piuttosto regolari mentre la Lega evidenzia la chiara territorialità del suo elettorato tramite un andamento molto piccato con alta curtosi. Appare ovvio ed evidente come le distribuzioni dei partiti politici non potranno mai essere puramente Gaussiane (a campane) poichè nessuna percentuale potrà mai essere negativa.
Riportiamo per ogni partito i maggiori indicatori statistici
Std Std/Mean*100 Asimmetria Curtosi
‘SA’ 2,1358 64,503 3,1544 16,698
‘PD’ 5,0013 15,15 0,16631 2,5644
‘IDV’ 2,4766 51,381 1,5587 5,8896
‘PDL’ 6,7014 18,101 0,26811 3,0924
‘LEGA’ 4,1601 50,162 0,53277 5,2278
‘UDC’ 1,8788 35,748 -0,039745 3,9351
‘LaDestra’ 1,995 63,759 0,43113 2,5202
‘Altri’ 2,8936 55,742 0,28388 2,3494
Std= deviazione standard, ovvero la deviazione dal valor medio
Std/Mean*100 = percentuale della std rispetto al valor medio
Asimmetria = quanto una densità di distribuzione risulta più spostata verso destra o sinistra (valore positivo o negativo rispettivamente) del valor medio. Ricordiamo che una densità di distribuzione Gaussiana ha asimettria uguale a zero, cioè è perfettamente simmetrica rispetto al suo valore medio.
Cutosi = quanto una densità di distribuzion manifesta uno schiacciamento al centro con un andamento molto allungato verso l’alto e code di distribuzione pesanti (fat tails in gergo statistico). Una densità di distribuzione Gaussiana ha valore di curtosi uguale a 3. Più il valore di curtosi è alto, più la forma è molto piccata.
(per continuare la lettura cliccare su “5”)
Qui di seguito potete osservare il grafico degli 8 partiti in funzione degli indicatori sociodemografici (separatamente viene allegata anche la legenda). La linea rossa indica lo sbarramento dell 4%.
Legenda
Mostriamo ora una sintesi piuttosto utile per qualunque analista politico: l’elettore meno e più rappresentativo, per singolo partito, in funzione delle categorie sociodemografiche Itanes2008. Rammentiamo al lettore che questi dati vanno considerati come medie statistiche e non come valori assoluti.
Es.: l‘elettore meno rappresentativo per la SA risulta essere una donna, tra i 65 ed i 74 anni, quindi nata sul finire della Seconda Guerra Mondiale, non ha alcun titolo di studio o al massimo la scuola elementare. Vive prevalentemente in piccolissimi comuni con al più 5000 abitanti, nella zona del Nord-Est Italia. E’ casalinga oppure se lavora è un’impiegata esecutiva e si reca in Chiesa ogni domenica.
L’elettore più rappresentativo per la SA è un uomo tra i 18 ed i 24 anni, quindi nato dopo il 1975, possiede una laurea o prossima a conseguirla, vive in comuni tra i 50mila ed i 250mila abitanti. Risiede nelle cosiddette Regioni Rosse. Se non è uno studente è un lavoratore atipico (precari) e non si reca mai messa.
Usando questa costruzione logica si possono estrarre i vari campioni per tutti gli altri partiti in questione.
SA

Elettore Meno Rappresentativo

‘Femmine’
’65-74′
‘fino 1945’
‘Elementare/Nessuno’
‘0-5000’
‘Nord-est’
‘Casalinga’
‘Impiegato esecutivo’
‘ogni domenica’

Elettore Più Rappresentativo

‘Maschi’
’18-24′
‘1975+’
‘Laurea’
‘50001-250000’
‘RegioniRosse’
‘Studente’
‘ Lavoratore atipico’
‘Mai’

 

PD

Elettore Meno Rappresentativo

‘Femmine’
’25-34′
‘1976+’
‘Media’
‘0-5000’
‘Nord-est’
‘Casalinga’
‘Lavoratore proprio’
‘ogni domenica’

Elettore Più Rappresentativo

‘Maschi’
’55-64′
‘1946-1955’
‘Laurea’
‘250000+’
‘RegioniRosse’
‘Pensionato’
‘Impiegato concetto’
‘Mai’

IDV

Elettore Meno Rappresentativo

‘Femmine’
’75+’
‘fino 1945’
‘Elementare/Nessuno’
‘50001-250000’
‘RegioniRosse’
‘Casalinga’
‘Operaio’ oppure ‘Lavoratore proprio’
‘2-3/mese’

Elettore Più Rappresentativo

‘Maschi’
’25-34′
‘1976+’
‘Laurea’
‘5001-15000’
‘Centro’ oppure ‘Sud’
‘Studente’
‘Dirigente’
‘Mai’

PDL

Elettore Meno Rappresentativo

‘Maschi’
’18-24′
‘1956-1965’
‘Laurea’
‘5001-15000’
‘Nord-est’
‘Studente’
‘Impiegato concetto’
‘Mai’

Elettore Più Rappresentativo

‘Femmine’
’75+’
‘fino 1945’
‘Elementare/Nessuno’
‘250000+’
‘Sud’
‘Disoccupato In cerca’
‘Lavoratore proprio’
‘2-3/mese’

Lega

Elettore Meno Rappresentativo

‘Maschi’
’75+’
‘fino 1945’
‘Laurea’
‘250000+’
‘Centro’ oppure ‘Sud’
‘Disoccupato In cerca’
‘Insegnante’
‘Mai’

Elettore Più Rappresentativo

‘Femmine’
’55-64′
‘1956-1965’
‘Media’
‘0-5000’
‘Nord-est’
‘Occupato’
‘Dirigente’
‘2-3/mese’

UDC

Elettore Meno Rappresentativo

‘Maschi’
’75+’
‘1966-1975’
‘Elementare/Nessuno’ oppure ‘Laurea’
‘50001-250000’
‘Nord-ovest’ oppure ‘RegioniRosse’
‘Occupato’
‘ Lavoratore atipico’
‘Mai’

Elettore Più Rappresentativo

‘Femmine’
’18-24′
‘1956-1965’
‘Diploma’
‘15001-50000’
‘Sud’
‘Studente’
‘Impiegato esecutivo’
‘ogni domenica’

(per continuare la lettura cliccare su “6”)

La Destra


Elettore Meno Rappresentativo

‘Femmine’
’75+’
‘fino 1945’
‘Elementare/Nessuno’
‘250000+’
‘RegioniRosse’
‘Pensionato’
‘Dirigente’ oppure ‘Insegnante’
‘ogni domenica’

Elettore Più Rappresentativo

‘Maschi’
’35-44′
‘1966-1975’
‘Laurea’
‘15001-50000’
‘Centro’
‘Disoccupato In cerca’
‘Impiegato concetto’ oppure ‘ Lavoratore atipico’
‘Mai’

Dispersioni
Proponiamo ora la visualizzazione grafica delle dispersioni delle ultime 5 categorie sociodemografiche Itanes2008, ovvero: Interesse per la Politica, Livello conoscenza istituzioni, Senso efficacia delle Politica, Fiducia nelle istituzioni, Capacità di discernere colore politico di un Governo. Per dispersione si intende la variazione percentuale del voto di un partito in una data categoria rispetto al dato nazionale.Matematicamente si misura come (A-B)/B, dove A in questo caso è il valore del partito nella cateogira sociodemografica e B è il valore ottenuto a livello nazionale. Le dispersioni sono molto utili in statistica perchè sono indicatori molto facili da trattare se si vuole analizzare la stabilità di una distribuzione empirica (misurata) rispetto ad una distribuzione teorica che si ipotizza essere quella di riferimento. Valori di dispersione negativi implicano che il partito è sottostimato rispetto alla percentuale nazionale. Positivo ovviamente determina il caso di sovrastima. Dispersione uguale a 0 indica che il partito è esattamente stimato rispetto al dato nazionale.
La densità di distribuzione globale di dispersione, cioè comprendente tutte le dispersioni di tutti i partiti, è una distribuzione fortemente asimmetrica verso sinistra con eventi estremi verso la regione di destra (in particolare dovuto al valore estremo della SA tra i lavoratori atipici con dispersione di quasi 3,5).
Un grafico estremamente importante in statistica è lo scatter di matice (8 righe per 8 colonne, rispettivamente
‘SA’ ‘PD’ ‘IDV’ ‘PDL’ ‘LEGA’ ‘UDC’ ‘LaDestra’ ‘Altri’
Questo grafico mostra le correlazioni tra le varie densità di distribuzione di dispersione: in termini non tecnici, riproponiamo qui la stessa analisi fatta nel caso delle correlazioni che abbiamo presentato precedentemente tra le percentuali dei partiti. In questo caso, però, siamo interessati alla relazione mutuale tra le densità di distribuzione delle dispersioni. Sulla diagonale si notano le varie densità dei singoli partiti, che corrispondo ai vari 1 nella matrice di correlazione vista pocanzi. Negli elementi fuori dalla diagonale della matrice si notano i grafici di scatter: più tendono i punti a disporsi a nuvola senza una chiara direzione o verso  più due partiti hanno correlazione nulla tra loro. Se i punti si distribuiscono lungo una retta con coefficiente angolare positivo (puntante da sinistra verso destra) e più la correlazione è positiva. Il caso opposto è per punti che si dispongono su di una retta con coefficiente angolare negativo (retta puntante da destra verso sinistra).
Anche in questo caso segnaliamo i principali indicatori statistici per i vari partiti
Mean Std Asimmetria Curtosi
‘SA’ 0,087879 0,65321 3,3795 19,459
‘PD’ -0,00275 0,15268 0,086277 2,4151
‘IDV’ 0,080579 0,51889 1,6874 6,8217
‘PDL’ -0,00697 0,17308 0,24825 3,0542
‘LEGA’ 0,002629 0,46375 0,53957 5,8033
‘UDC’ -0,05097 0,32261 -0,070677 3,8674
‘LaDestra’ 0,067085 0,6265 0,51637 3,0129
‘Altri’ -0,01441 0,51073 0,27614 2,5498
Notiamo nel caso del valor medio (prima colonna) come i valori siano molti prossimi allo zero, indicante come i partiti vengano effettivamente ben proporzionati se si considerano tutti gli indicatori sociodemografici. Tuttavia notiamo anche dei valori negativi, i quali implicano che in media quel determinato partito tende ad essere sottostimato sulla grande scala. Le deviazioni standard più sono piccole, più la densità di distribuzione è stabilizzata attorno al valor medio. Notiamo pertanto come per i due partiti minori (SA e LaDestra) le deviazioni standard, essendo molto più grandi rispetto al valor medio, evidenziano la non stabilità della distriubuzione. Questi partiti infatti sono caratterizzati da picchi positivi e negativi a seconda dell’indicatore sociodemografico. I due partiti maggiori, PD e PDL, non soffrono di questo problema, poichè è evidente che essi siano i più stabili sia sulla scala medio-grande che su quella medio-piccola: in pratica si sta affermando che in media questi partiti risultano essere correttamente stimati su tutti gli indicatori. L’asimmetria, caratterizzando lo spostamento della densità di distribuzione a destra o sinistra del valor medio, è prossima allo zero per quasi tutti i partiti tranne la SA, la più asimmetrica. Segue l’IDV di un fattore 2. La densità di distribuzione più simmetrica (quindi la più verosimile rispetto al valor medio nazionale) risulta essere quella del PD seguita dall’UDC (sebbene con valore negativo).Per quanto riguarda il valore di curtosi, il PDL e LaDestra hanno i valori più prossimi a quelli di una densità di distribuzione normale (Gaussiana), mentre SA in particolare e poi IDV e Lega hanno valori molto grandi (ovvero distribuzioni estremamente piccate e schiacciate con valori estremi più frequenti)
(per continuare la lettura cliccare su “7”)
L’elenco sottostante si riferisce alle dispersioni dei singoli partiti per ua data categoria sociodemografica.


Conclusioni
Nel corso di questa prima analisi del Termometro Politico dei dati sociodemografici forniti da Itanes rispetto alle Elezioni Politiche Nazionali 2008 si sono utilizzati i principali indicatori statistici per stabilire quanto i singoli partiti siano stati sottostimati o sovrastimati in relazione alla categoria di riferimento.
[ad]In termini generali, si evidenziano forti squilibri soprattutto nei due partiti minori (SA e LaDestra), caratterizzati da una forte specializzazione di elettorato: essi tendono infatti a localizzarsi in ben definite categorie sociodemografiche nelle quali possono agevolmente superare la quota di sbarramento posta dalla corrente legge elettorale al 4%. Tuttavia, in tutte le altre vengono altrettanto fortemente sottostimate ed è proprio questa asimettria di giudizio da parte dell’elettorato globale che rende queste due formazioni politiche molto instabili ai flussi elettorali.
Di contro, un partito medio-piccolo come l’UDC risulta piuttosto stabile su tutto il territorio italiano e perciò anche nelle varie categorie individuate da Itanes. La Lega e IDV ottengono risultati percentuali particolarmente selezionati, pur riuscendo a rimanere sopra la soglia di sbarramento nelle categorie meno rappresentative.
PD e PDL mostrano ovviamente le densità di distribuzione più stabili e simmetriche, meno piccate: sebbene anch’essi possiedano sottocategorie in cui eccelgono o deludono, su grande scala l’elettorato italiano si distribuisce proporzionalmente.
In termini più specifici, l’analisi da noi condotta sull’elettore più o meno rappresentativo per quanto in alcuni casi mostri caratterizzazioni demografiche e sociali ovvie e prevedibili (pensiamo alla frequenza a messa per un partito come l’UDC, o la collocazione geografica per la Lega o i lavoratori precari per un partito come la SA), in altri casi delinea elettori meno prevedibili socialmente. Consideriamo per esempio il caso del PDL: l’identikit medio dell’elettore meno rappresentativo emerge nel Nord-Est, laddove ci si aspetterebbe un’alta concentrazione di voto per Silvio Berlusconi (ricordiamoci però che il PDL è negativamente correlato con la Lega, la quale invece è fortemente piccata in questa macroregione). Notiamo poi anche un’ evidente predilezione ad un alto grado di istruzione per l’elettore meno rappresentativo, di età giovane o medio-adulta.
Al contrario l’elettore più rappresentativo del PDL fa emergere un elettore anziano, meridionale-insulare, fortemente cattolico e con bassissimo livello di istruzione.
Ancora più indicativo è incrociare i risultati dei partiti con le categorie Itanes più propriamente politiche
‘SA’ ‘PD’ ‘IDV’ ‘PDL’ ‘LEGA’ ‘UDC’ ‘LaDestra’ ‘Altri’
Interesse politica ‘basso’ 1,6 28,5 3,5 42,8 9,5 6,9 2,4 4,8
Interesse politica ‘alto’ 4,3 37,8 5,3 31,7 7,2 4,4 3,4 5,7
Livello conoscenza istituzioni ‘basso’ 2,3 25,1 3,5 45,8 10,5 4,7 3,4 4,7
Livello conoscenza istituzioni ‘alto’ 3,8 40,7 5,2 29,1 6,3 6,6 2,4 5,8
Senso efficacia politica ‘basso’ 2,6 32,3 3,7 40,1 9,1 6,5 2,3 3,4
Senso efficacia politica ‘alto’ 3,7 35,1 5,2 33 7,4 4,7 3,7 7,2
Fiducia istituzioni ‘basso’ 3,3 24,8 5,9 38,1 12,3 3,8 3 8,7
Fiducia istituzioni ‘alto’ 2,7 39,3 3,4 36,6 5,5 6,8 2,9 2,8
Capacità di discernere colore Governo ‘basso’ 2,6 34,1 5,7 32,2 9,3 7,8 2,3 6
Capacità di discernere colore Governo ‘alto’ 3,6 32,3 3,2 41,8 7,4 3,6 3,6 4,6
3 33,1 4,4 37,3 8,3 5,6 2,9 5,3
Constatiamo da subito come un basso interesse per la politica sia elemento caratterizzante maggiormente il centro destra piuttosto che il centro sinistra, sebbene LaDestra faccia eccezione. Stessa sfiducia dell’elettore di centro destra emerge nel livello di conoscenza delle Istituzioni: in generale, un elettore di centro destra ha bassa conoscenza del mondo istituzionale e politico, attribuendo a queste istituzioni un valor di efficacia molto basso.
Statisticamente parlando quindi è molto più probabile che un elettore italiano sfiduciato, poco conoscitore del mondo politico e carente di preparazione politica voti per un partito di centro destra piuttosto che di centro sinistra.
Poichè le ultime Elezioni Politiche Nazionali hanno fatto emergere un grande potere percentuale del PDL e Lega, questo fa necessariamente correlare un alto grado di insoddisfazione e insofferenza nel popolo italiano rispetto alle Istituzioni italiane. Nettamente opposto l’atteggiamento dell’elettore medio di centro sinistra, il quale si reca alle urne sembra con maggior senso di consapevolezza politica e con maggior fiducia nelle Isituzioni. Evidentemente però questo risulta essere attualmente lo stato d’animo minoritario in Italia.
Notiamo altresì come gli elettori de LaDestra, benchè collocantesi politicamente a destra manifestino in buona parte gli stessi atteggiamenti dei partiti di centro sinistra; ancora più specificamente, un tipico elettore de LaDestra si dimostra essere molto poco indicativo per il panorama medio del centro destra. italiano.