Rassegna Stampa TP: Passo indietro di Berlusconi, governo battuto sugli esodati
Oggi i maggiori quotidiani nazionali danno ampio spazio al passo indietro dell’ex premier Silvio Berlusconi che in una nota annuncia: “Non mi ricandido per amore del Paese. Ora serve una competizione serena e libera per un’investitura dal basso”. Il Cavaliere ufficializza in questo modo la sua volontà di non candidarsi e ipotizza per il 16 dicembre la data in cui si svolgeranno le primarie del Pdl. Il segretario della Lega Maroni, plaude al passo indietro di Berlusconi: “Un atto di generosità, ora si aprono nuove prospettive”, freddo Pier Ferdinando Casini mentre il leader del Pd, Bersani commenta: “Prendono la strada indicata da noi”. Il Corriere della Sera rivela il progetto del Cav: “Monti bis e partito ad Alfano”. Il Giornale spiega che la decisione di lasciare “era stata presa già un anno fa dopo l’amaro vertice di Bruxelles”. Secondo Repubblica, a convincerlo a lasciare sono stati Confalonieri e Letta: “Devi lasciare o saltano le aziende”. Ora parte la corsa alle primarie: “Dal segretario alla pasionaria. Parte la corsa” titola il Corriere. La decisione di Berlusconi è stata commentata da tutti i giornali. Il Giornale titola con un nostalgico “Arrivederci”. L’elefantino sul Foglio elogia il passo indietro dell’ex Premier: “Grande uscita di scena”. Libero attacca: “Sotto a chi tocca”. La Stampa parla invece di “ultima puntata della Silvionovela”. Repubblica va giù dura: “La disfatta di una politica” e “Il manifesto finale del re senza trono”. Avvenire parla di “passo avanti” del centrodestra mentre l’Unità commenta “ora la destra è alla prova”. Ironico Travaglio sul Fatto Quotidiano “20 anni di improntitudine”. Il Sole 24 Ore vede nell’uscita del Cavaliere la “possibilità di riunire i moderati”.
Da leggere:
Il Giornale: Faccio un passo indietro per amore dell’Italia e lascio il Pdl in mano ai giovani (scritto da Silvio Berlusconi)
[ad]Altro tema di giornata che i quotidiani trattano è il passo falso subito dal governo alla Camera. Alla Commissione lavoro l’esecutivo va sotto sugli esodati. E’ infatti passato un emendamento che allarga l’ombrello di intervento a protezione di quei lavoratori che corrono il rischio di rimanere senza pensione e senza lavoro. Per finanziare l’intervento verrà applicata una tassa di solidarietà sui redditi più alti ( prelievo del 3 per cento sui redditi oltre i 150 mila euro lordi). Governo contrario. Il Corriere titola: “Tassa sui ricchi per gli esodati debito pubblico record al 126 per cento”. Repubblica rivela: “Via dal lavoro con le vecchie regole anche chi avrà i requisiti entro il 2014”. Il Sole 24 Ore invece annuncia: “Monti apre sul cuneo fiscale”.