Primarie: Renzi ministro per un’ora, Vendola chiede a Bersani di scegliere

Pubblicato il 5 Novembre 2012 alle 18:11 Autore: Giuseppe Colasanto
primarie centrosinistra

Le primarie del centrosinistra entrano nel vivo. Stabilite le regole per gli elettori fuorisede, ieri sono state aperte le procedure di iscrizione all’albo, sia online che “dal vivo”.

[ad]Protagonista involontario di questa giornata è Matteo Renzi, nel primo pomeriggio indicato come futuro ministro del governo guidato da Bersani.

 

Ma il piccolo giallo su Renzi ministro è durato poco più di un’ora. Bersani da Torino aveva infatti fatto un apprezzamento generalizzato a tutto un gruppo di sindaci ed amministratori che il Pd ha in diverse zone d’Italia, Renzi incluso, ritenuti dal segretario del Pd risorse preziose per il futuro del partito, risorse su cui puntare anche nel futuro più immediato.

Non si è trattato però di un’investitura – a dir il vero assolutamente prematura – come invece inizialmente  riportato dall’Ansa, perché lo stesso Bersani ha tenuto a precisare che le primarie varranno solo per eleggere il candidato premier, e non per stabilire i bilancini per le future poltrone da ministro o da segretario del partito. Quest’ultima carica, ha ribadito Bersani, sarà determinata dal congresso del prossimo autunno, in cui “la ruota deve girare”, ragion per cui lui stesso non si ricandiderà.

primarie centrosinistra

Vendola ha invece lanciato un aut aut al Pd ed al suo segretario, per invitarlo a scegliere tra lui e Casini: gli echi della tornata elettorale siciliana non si sono ancora spenti, ed il fantasma di una coalizione Pd-Udc agita gli umori del leader di Sel, che ha voluto ricordare come tanto lui quanto l’ex Presidente della Camera vogliano l’esclusiva dell’alleanza col Pd. E questo potrebbe essere il nuovo cavallo di battaglia per la campagna elettorale del governatore pugliese, il contrasto tra la netta contrarietà all’agenda Monti che il suo profilo rappresenta, e la posizione più mediata del segretario Pd, nelle cui intenzioni ci sarebbero sì degli aggiustamenti da fare rispetto all’operato dell’attuale governo, ma anche l’intenzione di procedere insieme ai moderati su parti consistenti delle riforme istituzionali da fare nei prossimi 5 anni.