Modello Stabilità Province: uno studio dal 2004 ad oggi. SAVONA la più stabile
Modello Stabilità Province: uno studio dal 2004 ad oggi. SAVONA la più stabile
La stabilità politica di una provincia può essere descritta in vari modi: per esempio, si potrebbe istintivamente definire una provincia stabile se rispecchiasse i dati nazionali. Questo tipo di stabilità è pressochè impossibile da trovarsi in Italia per svariati motivi, primo fra tutti la forte territorialità di alcuni partiti politici (Lega Nord nel Nord-Est, il PD nelle regioni “Rosse”, l’UDC in Sicilia, etc. etc.). Pertanto bisogna trovare altri sistemi per definire quanto stabile sia una provincia, non solo in una data tornata elettorale, ma quantomeno nelle utlime 3 o 4. Si potrebbe richiedere una serie storica più ampia; data l’enorme diversità di organigramma politico dalla fine degli anni ’90 ad oggi, essa ci impone inevitabilmente di scartare elezioni troppo indietro nel tempo e concentrarsi sulle più recenti. Per tale motivo nel nostro studio abbiamo considerato le seguenti 4 elezioni: le Elezioni Europee 2004 e 2009 e le Elezioni Politiche Nazionali 2006 e 2008.
[ad]Ci siamo concentrati su due tipi di stabilità: il primo, facilmente intuibile, è lo scarto percentuale tra i dati di provincia ed i dati nazionali, partito per partito. Studiando gli scarti durante le varie elezioni, giungiamo a definire quella che chiamiamo “STABILITA’ RELATIVA“. Il secondo modello di stabilità che abbiamo trattato è meno immediato: considerate, per esempio, le ultime elezioni Europee (2009). I primi 6 partiti per numero di voti a livello nazionale sono stati: PDL, PD, Lega Nord, IDV, UDC ed RC+PdCI. Chiaramente in ognuna delle 110 province ci aspettiamo che i primi 6 partiti per numero di voti siano stati differenti (come infatti è il caso). Tuttavia, considerate come i primi 6 partiti per numero di voti a livello nazionale si siano comportati nelle varie province, mantenendo l’ordine nazionale: pertanto, a prescindere dal numero di voti presi nella data località, il PDL sarà trattato come primo partito, il PD come secondo, etc.. A questo punto studiamo l’andamento, provincia per provincia, per tutte le 4 elezioni sotto esame e confrontiamo i risultati con i dati nazionali. Chiamiamo questo tipo di stabilità, “STABILITA’ ASSOLUTA“. Una provincia può essere sia assolutamente che relativamente stabile.
Entrambi i due modelli presentano degli spunti interessanti di analisi: il primo modello aiuta un analista politico a valutare quanto una provincia si discosti dal trend nazionale e possibilmente individuare le motivazioni non solo politiche di tale scostamento, ma anche sociali ed economiche. Il secondo modello richiede un diverso approccio, poichè risulta più astratto, ma ugualmente importante per analizzare l’andamento storico di una provincia. Con tale modello infatti si può stabilire quanto una provincia dia più importanza ai rapporti di forza tra i primi 6 partiti, a prescindere dal colore politico dei contendenti. Come esempio pratico, considerate il Veneto nelle EUR09: sebbene la Lega Nord sia stato in questa elezione il terzo partito a livello nazionale per numero di voti, in questa regione la Lega Nord risulta essere il primo a Verona, Vicenza, Belluno e Treviso; il secondo a Padova ed il terzo a Rovigo e Venezia. Ci si chiede quanto le percentuali della Lega in queste province rispecchi la percentuale rispettivamente del primo partito a livello nazionale (il PDL), del secondo (il PD) e del terzo (la Lega Nord, appunto). Se queste percentuali fossero simili, allora la data provincia sarebbe considerata “assolutamente” stabile.
Mostreremo come SAVONA risulti essere la provincia italiana più stabile su tutte e 4 le Elezioni considerate, sia secondo la STABILITA’ RELATIVA che secondo la STABILITA’ ASSOLUTA.
GUARDA TUTTI I DATI SULLA STABILITA’
Per prima cosa vogliamo vedere come i primi 6 partiti a livello nazionale si sono comportati nelle 4 elezioni sotto esame. Il seguente grafico mostra sia le percentuali assolute sia i pesi relativi tra i 6 partiti
Come si può notare, i primi 2 partiti ed i rimanenti 4 mostrano andamenti molto simili, scalati rispettivamente di opportuni valori. Per i primi due partiti vi è stato un leggero aumento tra EUR04 e CAM06 (Forza Italia) ed un calo più accentuato tra CAM08 ed EUR09 (PD). Il terzo partito ha subito una certa decrescita tra CAM06 e CAM08 (rispettivamente AN e Lega Nord) per poi ricollocarsi sullo stesso trend degl altri 3 partiti. Da CAM08 ad EUR09 gli altri 4 partiti mostrano un evidente andamento sincrono: 4 rette parallele crescenti con quasi lo stesso coefficiente angolare (pendenza). I pesi relativi tra i 6 partiti seguono pressapoco lo stesso andamento delle percentuali assolute, con un maggiore scarto di pendenza tra il primo ed il secondo partito (PDL e PD).
L’andamento dei primi 6 partiti può essere visualizzato dai seguenti grafici, in cui si mostra la percentuale ottenuta in ogni provincia (la provincia di Aosta è stata esclusa dall’analisi perchè poco rappresentativa dei partiti su scala nazionale). Le 109 province (numero totale di province, esclusa Aosta) vengono numerate da Torino ad Olbia-Tempio in ordine crescente.
La serie mostra l’andamento di Ulivo, Ulivo, PDL, PDL. I picchi di minima percentuale si riferiscono alla provincia di Bolzano. Da notare il crollo di percentuale in EUR09 per il PDL nelle provincie insulari (le ultime a destra)
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