Berlusconi contro tutti/2: simulazione sui dati EUR 2009
[ad]I motivi che ci hanno spinto a fare questa simulazione derivano essenzialmente dalle importanti dichiarazioni in tal senso rese dal leader dell’Udc Pierferdinando Casini da un lato e dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero dall’altro. Dichiarazioni, si badi, antecedenti l’aggressione subita dal Presidente del Consiglio a Milano sabato 12 dicembre.
La nostra prima simulazione era stata effettuata sui risultati delle elezioni Politiche 2008. L’attendibilità di tali dati in una simulazione di questo tipo derivava da alcuni fattori:
1) La loro natura di elezioni politiche per il rinnovo delle Camere, quindi dello stesso tipo che ci siamo prefissati di simulare, per di più anche piuttosto recenti – meno di due anni fa;
2) Il fatto che i soggetti politici presi in considerazione fossero posti in uno schema che facilitava di molto l’approssimazione per il nostro scenario: ossia, da un lato Berlusconi e i suoi alleati più strettti, tutti gli altri in coalizioni avversarie o comunque indipendenti da quella berlusconiana; con l’eccezione del partito La Destra, che comunque di certo non si collocherebbe al “centro” dell’ipotetico asse berlusconiani-antiberlusconiani, ed è facile che venga piuttosto ad aggiungersi alla prima fazione.
Sempre nello scorso articolo abbiamo però dovuto puntualizzare che i rapporti di forza, nel frattempo, sono decisamente mutati nel periodo (politicamente molto lungo) che ormai ci separa dai risultati delle elezioni del 2008. In particolare si è assistito a diversi rimescolamenti nel campo del centrosinistra, con la forte diminuzione dei consensi al Partito democratico, accompagnata da una crescita notevole dell’Italia dei valori, una crescita delle liste collocabili alla sinistra del Pd e una ritrovata autonomia dei Radicali (presentatisi nelle liste del Pd nel 2008); l’Udc registra inoltre un trend in leggera crescita. Nel campo opposto, si è verificata una lieve flessione del risultato del Popolo della Libertà a fronte di un aumento dei voti alla Lega Nord; sembrano invece più in difficoltà (ma qui il giudizio è soggetto a molte variabili particolari) sia l’Mpa di Lombardo sia La Destra di Storace e Buontempo.
Tutte queste tendenze sono state “certificate” dai risultati delle elezioni Europee del giugno 2009, e trovano una loro conferma in quasi tutti i sondaggi effettuati da allora e per tutto il 2009. A conferma di ciò, molto interessante è l’analisi di Marco Ghiotti sull’attendibilità degli ultimissimi sondaggi. (LEGGI L’ARTICOLO)
È quindi a questo nuovo stato di cose che dobbiamo far riferimento per simulare con maggiore realismo un eventuale ritorno alle urne nel breve termine, dopo uno scioglimento anticipato delle Camere in seguito ad una crisi di maggioranza; e i richiami ad elezioni anticipate non sono mancati, soprattutto nel mese di novembre, quale possibile soluzione alle continue frizioni all’interno del Pdl. Proprio al paventarsi di un’eventualità di questo tipo (e all’intento dichiarato da parte del centrodestra di voler introdurre significative modifiche costituzionali di tipo presidenzialista) si devono le succitate dichiarazioni di Casini.
Simulare queste ipotetiche elezioni utilizzando i dati delle Europee 2009 ci fornisce dunque uno scenario completamente diverso, e per certi versi più interessante, rispetto a quello ottenuto la scorsa volta a partire dai risultati delle Politiche 2008.
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