Milano: i trend elettorali negli ultimi 10 anni
In questi dieci anni a Milano ci sono state 2 elezioni comunali (2001 e 2006), 3 provinciali (1999, 2004 e 2009), 3 regionali (2000, 2005, 2010), 3 politiche (2001, 2006, 2008) 3 europee (1999, 2004, 2009)…
Nella raccolta dati non ci sono stati particolari problemi, eccetto che per le Provinciali del 1999 e del 2004, dove non è stato possibile recuperare l’esatto numero di elettori e i voti non validi. Per ovviare a ciò abbiamo stimato che il numero degli elettori fosse pari a quello dell’elezione precedente più recente.
L’analisi è divisa in due parti. Nella prima studieremo i flussi elettorali dei partiti, basandoci sui voti assoluti, nella seconda invece analizzeremo i risultati delle elezioni “maggioritarie”, cioè il voto per sindaci, presidenti di regione e di provincia, includendo anche la parte maggioritaria delle elezioni politiche del 2001.
L’analisi proporzionale – il voto ai partiti
[ad]Note metodologiche – In questi dieci anni la geografia politica del nostro paese è stata particolarmente movimentata, per cui per facilitare l’analisi abbiamo ricondotto i dati all’attuale situazione politica. Se, infatti, la Lega Nord è presente oggi come nel 1999, lo stesso non può dirsi di PD e PDL. Perciò prima del 2008 si considerano come PDL la somma dei voti di FI, AN e NPSI-DC, per il PD invece si considerano l’Ulivo (2004 e 2006) mentre a inizio 2000 i voti di DS, Margherita, Democratici, Democrazia Europea e via discorrendo. Per IDV invece si considerano le varie liste Di Pietro, mentre un discorso a parte meritano Radicali e Verdi-RC-PDCI.
I Radicali hanno, infatti, sempre ottenuto un buon risultato a Milano, anche a prescindere dai 90mila voti raccolti alle europee del 1999. La lista Bonino ha sempre raccolto circa 30mila voti, che è poi il risultato di RNP nel 2006. Per questo si considerano i voti a RNP come sostanzialmente voti Radicali.
Per quanto riguarda Verdi, RC, PSI/SDI, PDCI li abbiamo accorpati sotto la voce Sinistra extraparlamentare (SEX) visto che i loro elettori sono abbastanza contigui, nelle innumerevoli reincarnazioni che hanno avuto in questi anni, e visto che attualmente non risultano rappresentati né al Parlamento nazionale né all’Europarlamento.
Per l’UDC, prima del 2006, si considera la somma di CCD e CDU.
Per quanto riguarda ai partiti di Destra (come appunto La Destra di Storace e l’AS di Mussolini) appaiono marginali nel panorama milanese, così come le liste di estrema destra ed estrema sinistra.
Infine nella voce Altro sono sommati tutti i vari partitini e movimenti locali, tra cui i Pensionati, che nel milanese possiedono tuttavia una discreta forza elettorale, circa 10mila voti, ma non sono inquadrabili in alcuno schieramento, giacché a seconda del momento si schierano con il centrodestra o il centrosinistra.
Infine i raggruppamenti. Per CSX si intendono la somma dei voti di PD, IDV, Radicali e Sinistra Extraparlamentare, per CDX la somma di PDL, Lega, partiti di destra come sopra definiti e Udeur, mentre è considerato a parte il voto all’UDC e agli Altri.
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