Il declino dei partiti deduttivi

Pubblicato il 16 Novembre 2012 alle 14:19 Autore: Matteo Patané

[ad]Le recenti affermazioni del MoVimento 5 Stelle alle ultime consultazioni elettorali, di cui il prodigioso risultato alle elezioni regionali in Sicilia non è che l’ultimo tassello, hanno portato alla ribalta nelle discussioni politiche il tema della “forma partito”.
Indubbiamente, anche a causa degli innumerevoli scandali che stanno affondando alcune tra le principali formazioni della Seconda Repubblica, oggi l’immagine dei partiti è fortemente appannata, e questo, unito all’affermazione politica di chi propugna la sostituzione del sistema dei partiti con forme del tutto differenti di organizzazioni politiche o addirittura con la democrazia diretta, non può che far riflettere su quali debbano essere le cause di questo declino tutto italiano di questa tipologia di organizzazione politica.

declino dei partiti deduttivi

Come spesso è meglio in questi casi, è opportuno partire dalla definizione. Consultando il dizionario on-line www.dizionario-italiano.it, si trova:

partìto [par’tito]
1 s.m. – associazione di cittadini per lo svolgimento di una comune attività politica
2 s.m. – decisione, alternativa
3 s.m. – occasione di matrimonio
4 s.m. – {araldica} scudo diviso in due parti uguali da una linea verticale passante per il centro

La definizione di partito, quindi, è sicuramente molto generale, e di per sé non ha connotazione né positiva né negativa.
Affermare che una struttura politica basata sull’associazionismo dei cittadini sia di per sé negativa o dannosa è quindi una frase priva di senso, e spinge ad indagare ulteriormente sul perché il senso comune e l’esperienza quotidiana associno al termine “partito” (peggio ancora se associato all’aggettivo “tradizionale”) un significato ormai deteriore.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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