Exit poll TP, grazie a tutti

Pubblicato il 15 Novembre 2010 alle 11:02 Autore: Lorenzo Pregliasco
milano
Il lato nascosto del nostro lavoro è che in realtà comincia quando per molti il risultato è già consolidato e le elezioni si possono dire archiviate.
[ad]Ieri sera abbiamo diffuso alla chiusura dei seggi alle ore 20 il risultato del nostro exit poll, che attribuiva la vittoria nelle primarie di centrosinistra per il sindaco di Milano a Giuliano Pisapia con il 43-47%, seguito da Stefano Boeri al 37-41% e poi Valerio Onida al 13-15% e Michele Sacerdoti all’1-2%.

Queste stime, ottenute a partire da 1.510 interviste effettuate all’uscita di 17 seggi-campione distribuiti in tutte e 9 le zone di decentramento della città, sono state confermate in pieno dai risultati definitivi dello scrutinio: Pisapia ha ottenuto il 45,3% (nostro valore mediano 45), Boeri il 40,2% (39), Onida il 13,4% (14) e Sacerdoti l’1,1% (1,5).

Non siamo noi a dirlo: exit poll così precisi non si vedevano da anni in Italia.

E non è per autocelebrarci che vorremmo ringraziare, in questo articolo, in primo luogo i 17 rilevatori che hanno passato una giornata sotto la pioggia per portare a casa questo risultato. Bisogna ringraziare anche gli elettori di queste primarie, per la loro grande disponibilità (il tasso di rifiuto è stato bassissimo). E chi ha creduto in noi e nella nostra attendibilità: molti media (Ansa, TG La7, il Post, Affaritaliani, Corriere della Sera, La Stampa, La Repubblica, Giornalettismo e chissà quanti altri), alcuni nel centrosinistra lombardo come Pippo Civati e Carlo Monguzzi che hanno dato visibilità all’iniziativa. E voi, lettori di questo sito, che ci avete sorpreso seguendo ora per ora gli aggiornamenti sulla pagina Facebook e il liveblogging dedicato alle primarie milanesi.

C’è da ringraziare, infine, anche i molti – troppi – che hanno cercato di ostacolare le nostre rilevazioni fuori dai seggi: poteva, questa, essere una scusa nel caso avessimo sbagliato; non lo è nel momento in cui i nostri dati sono stati confermati in pieno, ma ci tenevamo a dire che malgrado gli (ingiustificati) ostracismi di chi troppo spesso prende le elezioni come una partita di calcio è stato possibile ottenere buoni risultati.

Per quanto ci riguarda andremo avanti con lo spirito con cui è nato Termometro Politico, un gruppo di persone che fa dell’accuratezza e della profondità di analisi i punti focali del proprio lavoro. Un gruppo, teniamo a precisare, indipendente, non espressione di questa o quella corrente politica o partitica.

L’appuntamento è per le prossime tornate elettorali, a partire dalle primarie che si terranno a gennaio in alcune tra le maggiori città italiane.