[ad]Le dimissioni di Formigoni in Lombardia, le elezioni siciliane, le primarie del centrosinistra e l’avvicinamento alle elezioni politiche 2013: relegata in sordina la crisi economica, sono i temi prettamente elettorali a tenere banco nell’informazione politica del mese di ottobre 2012, proseguendo ed estremizzando un trend iniziato nel mese precedente.
Persino la controversa legge di stabilità viene affrontata più come oggetto di mercanteggiamento e propaganda elettorale che per i suoi reali impatti sulla malmessa economia italiana.
I dati pubblicati dall’AGCom, infatti, evidenziano un consolidamento dei principali partiti nei telegiornali italiani, tutto a discapito della compagine di Governo, che si vede quasi dimenticata dopo mesi di protagonismo assoluto.
Dati AGCom ottobre 2012 |
Già la tabella dei dati grezzi consente infatti di individuare quali sono i temi salienti dell‘informazione politica del mese: PdL e PD toccano valori altissimi, polverizzando i record annuali di presenza televisiva, proprio mentre Presidente del Consiglio e Governo sprofondano ai loro minimi. Per i telegiornali italiani la campagna elettorale è nel suo pieno svolgimento, complice anche il dibattito sulla legge elettorale e la sua travagliata gestazione.
In particolare il PdL sfonda la soglia psicologica del 30% del tempo totale complessivo, mentre il PD si attesta poco sotto al 20%. Se per i democratici tuttavia la spinta propulsiva di questo picco è dettata dalle primarie e dall’elezione di Crocetta in Sicilia, per il partito di Alfano si tratta invece di un tempo televisivo molto meno gradito, legato alle dimissioni di Formigoni dal vertice della regione Lombardia, dalla sonora sconfitta elettorale siciliana e dalle continue giravolte sulla ricandidatura di Berlusconi come leader del centrodestra.
Tra le formazioni minori si nota l’avanzamento della Lega Nord – spinta con ogni probabilità dalla candidatura di Maroni alla regione Lombardia – e di SEL, che come il PD si avvantaggia delle primarie di centrosinistra.
Curiosamente in calo invece il MoVimento 5 Stelle, malgrado l’esito storico delle consultazioni siciliane: evidentemente i diktat di Grillo contro la partecipazione degli esponenti del movimento ai talk show hanno ripercussioni anche all’interno dei telegiornali.
Dati AGCom ottobre 2012 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2012 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
La presenza di PD e PdL nella maggioranza che sostiene il Governo Monti determina ovviamente un’esplosione della voce “Maggioranza” nei grafici dei dati aggregati: dopo aver superato le istituzioni e aver raggiunto la maggioranza assoluta del tempo politico dei TG nel corso del mese di settembre, ottobre non fa che accentuare l’andamento già rilevato, avvicinando la quota di tempo televisivo dei partiti di maggioranza ad un eccezionale 60%. Il lieve incremento del tempo dedicato alle opposizioni, con M5S e IdV in calo, è dovuto unicamente al ritrovato protagonismo della Lega in chiave elezioni regionali lombarde.
I telegiornali che si sono mostrati più fedeli alle istituzioni sono stati TG1 e TG2, mentre coloro che hanno dato maggiore spazio alle forze di maggioranza si sono rivelati TG4 e Studio Aperto; infine, le testate che hanno offerto più rilevanza alle forze di opposizione sono stati questo mese TGCOM24 e TG3.
Dati AGCom ottobre 2012 aggregati per area politico-culturale |
Dati AGCom 2012 aggregati per area politico-culturale |
L’aggregazione per area politico-culturale, che vede PD e PdL in campi avversi, appare sicuramente più interessante dell’analisi precedente.
Lo squilibrio tra centrodestra e centrosinistra, pur evidente (10%), appare tuttavia in calo rispetto al mese di settembre di sette punti percentuale, complice la maggior crescita del PD rispetto al PdL.
Ciò che tuttavia è interessante è il letterale cannibalismo delle due aree principali rispetto al resto del panorama politico: se la destra infatti ha un segno positivo grazie alla Lega di Maroni, il centro moderato e la sinistra radicale stanno letteralmente scivolando verso l’irrilevanza politica, mentre persino l’alternativa fuori dagli schemi di Grillo vede il segno meno dopo alcuni mesi di crescita continua.
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[ad]Il dato tra questi più interessante è indubbiamente quello del centro: se infatti da un lato era già noto e certificato il fallimento di Casini di costruire un centro autonomo e determinante nel sancire i risultati elettorali, colpisce come nemmeno le insistenti voci di un Monti-bis (di cui il centro dovrebbe essere principale sotenitore) riescano a catturare in maniera rilevante l’attenzione delle testate televisive.
Esaminando lo spaccato per testata, emerge come la destra leghista abbia avuto la sua cassa di risonanza in TGCOM e TG1, il centrodestra in TG4 e Studio Aperto, il centro moderato abbia avuto maggior risalto su TG1 e TG2 mentre infine il centrosinistra sia stato maggiormente rappresentato su RepTV30 e Rainews.
Dati AGCom 2012 aggregati per mese |
Quella che nel mese di settembre poteva essere considerata un’anomalia si rivela invece un trend ben definito di avvicinamento alle elezioni politiche; contrariamente ai sondaggi elettorali, il centrodestra è tuttavia ancora dominante nella televisione italiana, non solo sui canali Mediaset ma in maniera pervasiva in tutto il sistema telegiornalistico.
Si tratta probabilmente dell’ultimo lascito dell’era berlusconiana, un’eredità ancora però pesantemente in grado di influenza l’umore, l’opinione e in ultima analisi la direzione di voto degli elettori.