Google Insights e le Primarie del PD. Di Fabio Chiusi

Google Insights e le Primarie del PD. Di Fabio Chiusi

di Fabio Chiusi, autore del blog ilNichilista

 

[ad]Qualche giorno fa [1] abbiamo giocato a ricostruire alcuni temi di politica italiana tramite Google Trends. Da oggi intendo rendere le regole del gioco più severe, e concentrarmi su un solo argomento: le primarie del Partito Democratico. Le regole sono più severe perché è più preciso lo strumento utilizzato, che questa volta è Google Insights for Search. Più preciso, sia chiaro, non nella sua capacità previsionale: anche Insights come già Trends della realtà dell’opinione pubblica al di fuori della rete non rappresenta che una versione caricaturale, deformata da ciò che misura, ovvero “il numero di ricerche web eseguite con un termine specifico rispetto al numero totale di ricerche effettuate su Google in un arco di tempo” [2]. La maggiore precisione sta nella possibilità, assente in Trends, di ottenere un indice numerico (compreso tra 0 e 100) circa l’ “interesse nel tempo” anche su base giornaliera (e visualizzandolo su di una mappa geografica, che tuttavia nel nostro caso non produce risultati interessanti). Questo ci permette di operare dei confronti tra i tre candidati che potremo aggiornare con cadenza settimanale. E dunque di farci un’idea un po’ più chiara della dinamica e dell’evoluzione dell’interesse suscitato in rete da Franceschini, Bersani e Marino. Ma prima di concentrarci sui dati degli ultimi sette giorni, qualche informazione preliminare.

 

L’interesse suscitato dall’argomento “primarie del PD”

Come si vede dal grafico, digitando “primarie PD” e localizzando la ricerca in Italia per quanto riguarda gli ultimi 12 mesi si scopre che l’argomento è stato oggetto di un interesse altalenante, fatto di picchi e rapide cadute. Il valore massimo (100) si registra a luglio 2009, in concomitanza della candidatura di Ignazio Marino e dell’infuocato dibattito circa l’opportunità o meno di accettare Beppe Grillo all’interno del Partito e poi della rosa stessa dei candidati alla segreteria. L’avvicinarsi delle primarie (25 ottobre) non sembra avere acceso invece gli animi degli elettori, che nel periodo estivo e in questi primi giorni di settembre sembrano più disattenti rispetto al periodo ottobre 2008-marzo 2009. Forse un confronto diretto tra i tre candidati sarebbe positivo in tal senso.

 

Un dato interessante prodotto da Insights riguarda le città in cui si è registrato il maggiore interesse per l’argomento. Al primo posto si attesta Firenze (100), seguita da Bologna (in cui l’indice produce un valore inferiore alla metà, cioè 45), Roma (21), Milano (17) e Napoli (16). L’Italia centrale sembra dunque rimanere la regione in cui il PD catalizza maggiori attenzioni da parte dell’elettorato. L’interesse è in lieve salita negli ultimi 30 giorni, con un picco (26 agosto) in cui l’unica notizia degna di nota a livello nazionale è la dichiarazione dell’allenatore della Nazionale, Marcello Lippi, riguardo al fatto che si recherà alle urne per le primarie, e che reputi Marino un candidato serio [3].

 

 (per continuare la lettura cliccare su “2”)

Il confronto tra i candidati

La sfida tra i tre candidati è tutt’altro che decisa; queste primarie saranno dunque le prime realmente democratiche (o meglio: le prime in cui non è al momento prevedibile un voto plebiscitario). Tuttavia Marino è oggetto pressocché costante di maggiori ricerche in rete. Questo è il risultato che si estrapola dall’osservazione dei grafici relativi all’interesse suscitato da Franceschini, Bersani e Marino. Come mostra l’andamento degli ultimi 90 giorni

 

 

[ad]vi sono stati due picchi di interesse, il primo per Franceschini (ma in concomitanza con l’annuncio della sua candidatura a segretario nazionale, il 24 giugno 2009), il secondo per Marino (anch’esso corrispondente all’annuncio della candidatura, il 5 luglio 2009). Tuttavia, l’interesse suscitato da quest’ultimo è stato più che doppio rispetto a quello scaturito dalla candidatura di Franceschini (i valori registrati sono rispettivamente 100 e 46). Inoltre, a una leadership quasi mai messa in discussione vanno aggiunti gli eccezionali risultati del 12 luglio (in cui Marino si distingue dagli altri candidati per la disponibilità ad accettare Grillo come sfidante, ottenendo così oltre dieci volte le ricerche in rete a oggetto Franceschini o Bersani) e del 24 luglio (giorno in cui Marino presenta con un discorso il contenuto della sua proposta). L’elettorato potenziale del chirurgo, contrariamente a quello dei suoi avversari, sembra concentrarsi dunque principalmente in rete. Il che evidenzia una volta di più il limitato potere predittivo dello strumento utilizzato rispetto alle reali preferenze dell’elettorato del PD, visto che tutti i sondaggi indicano Marino come nettamente staccato ma in negativo dal testa a testa per la segreteria. Un ultimo dato degno di nota è il fatto che nessun picco paragonabile si sia registrato per la candidatura di Bersani il 5 febbraio 2009, come mostrato da questo grafico

 

in cui si può vedere che tale notizia viene addirittura surclassata (ricevendo un interesse di dieci volte superiore) dall’intervento di Franceschini all’Assemblea Nazionale dei Democratici a Roma [4]. Gli ultimi 30 giorni confermano sostanzialmente l’andamento dei mesi precedenti.

 

 

Si noti come Bersani sia sconfitto non solo da Marino ma anche da Franceschini anche nel giorno in cui i giornali riportano la sua “conquista” della platea della festa del PD a Genova [5] (27 agosto).

La settimana

Per quanto riguarda l’ultima settimana non si nota alcuna inversione di tendenza: Marino è sempre il più digitato, mentre continua il testa a testa tra Bersani e Franceschini, che il 9 settembre si attestano sullo stesso risultato.

 

 

In conclusione, Google Insights ci offre un ottimo spaccato dell’atmosfera che si respira in rete circa le primarie del PD: un misto di interesse e sfiducia riflesso nel fatto che il candidato favorito (Marino) non abbia che poche reali possibilità di conquistare la segreteria (come evidenziato anche dal Termometro Politico [6]); una sostanziale apatia nei confronti di chi invece quella poltrona potrebbe occuparla per davvero (Franceschini e Bersani). Se e come questa atmosfera cambierà lo vedremo settimana per settimana.