La politica vista dai blog, forum, socialnetwork e newsletter.

Pubblicato il 17 Settembre 2009 alle 14:48 Autore: Redazione

[ad]4) costi di mobilità ridotti: ad ogni cittadino che non possieda un lauto conto bancario il costo di un’attività inciderà molto sulla sua decisione di intraprenderla e perseguirla. Quanto costa partecipare alla vita politica attraverso la rete? Il costo della propria connessione ed il costo del proprio computer. Poiché i computer ormai sono diffusi tanto quanto le televisioni e le connessioni ad internet hanno prezzi molto ridotti rispetto a qualche anno fa’, chiunque potenzialmente può permettersi di usare la rete a proprio vantaggio e piacere. Prima di questa diffusione della rete, il cittadino doveva prendere la propria macchina, il mezzo pubblico, recarsi al circolo di persona. Certo, non un costo proibitivo. Tuttavia se aggiungiamo a questo anche l’accidia naturale dell’essere umano, la sua poca propensione ad agire, abbiamo trovato un’alchimia perfetta. Non solo non si spende nulla (o quasi), ma puoi agire comodamente da casa tua, senza doverti spostare di un metro. Per molti di noi questa è musica per le proprie orecchie.

5) assenza di autorità: ognuno di noi, chi più chi meno, soffre l’autorità, sul proprio posto di lavoro, all’università, a scuola, nei luoghi pubblici. L’autorità ha in un certo modo un effetto narcotico sull’attività umana: dinanzi ad una divisa, ad un superiore, ad un padrone, molti di noi si sentono inermi, cessano di essere intraprendenti, per paura, per poca autostima, per ignoranza, per milioni di altri fattori. Sulla rete l’autorità è ridotta all’osso. Certo, ogni sito che si rispetti disporrà come detto precedentemente di un gruppo di moderatori, di un amministratore, che assurgono al ruolo di autorità. Un’autorità tuttavia anch’essa virtuale, per il semplice fatto che non si ha un contatto fisico diretto, ed in più si è protetti/nascosti dal proprio anonimato. Ci si sente liberi di agire, liberi di pensare, di insultare, di commentare, di parlare, di mostrare la parte più recondita della propria personalità che nella società reale non si avrebbe il coraggio di fare. La rete per molti aspetti è una semi-anarchia, e tutte le volte che i governi, politici e burocrati vogliono imporre delle regole, gli internauti insorgono, ribadendo il diritto quasi ancestrale di poter avere uno spazio dove le regole siano molto elastiche e si abbia un senso profondo di Libertà. I più attenti potranno obbiettare, motivando la loro critica con una libertà anch’essa parziale. Dettagli a cui pochi fanno attenzione nelle ore di navigazione.

Altri fattori possono essere inclusi: qui ho solo voluto fornire i principali, i più diretti, i più intuitivi. Probabilmente i più importanti.

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Redazione

Redazione del Termometro Politico. Questo profilo contiene articoli "corali", scritti dalla nostra redazione, oppure prodotti da giornalisti ed esperti ospiti sulle pagine del Termometro.
Tutti gli articoli di Redazione →