Ad un settimana dalle elezioni primarie e pochi giorni dopo l’annuncio di un possibile voto anticipato, verifichiamo i dati del consueto sondaggio di Emg pubblicato dal Tg La7
LISTE | % |
SEL | 5,9 |
PSI | 1,2 |
PD | 29,8 |
API | 0,6 |
UDC | 5,7 |
FLI | 2,6 |
PLI | 0,6 |
MPA | 0,7 |
GRANDE SUD | 0,7 |
PDL | 16,7 |
LEGA NORD | 6,5 |
LA DESTRA | 2,3 |
M5S | 17,1 |
IDV | 2,8 |
FDS | 2,6 |
VERDI | 1,4 |
RADICALI | 0,9 |
SVP | 0,4 |
ALTRI | 0,9 |
AREA NON VOTO | 43,5 |
[ad]In realtà non sembrano esserci novità rilevanti rispetto all’ultima settimana. L’effetto primarie sembra aver raggiunto il punto di massima espansione e il Pd si attesta sul 30%. Sempre nel centro-sinistra si avvicina al 6% il partito di Vendola mentre molto critica appare al situazione dell’Idv. Il partito dell’ex Pm sembra in balia degli eventi e sopratutto si allontana dalla soglia del 4% che escluderebbe partito di Di Pietro dall’assegnazione di seggi. L’unico passo possibile appare una ricomposizione con il Pd ma da una evidente posizione di svantaggio in un’ipotetica trattativa con i democratici.
Per il resto non risultano sostanziali novità nell’ambito del centro-destra e nel centro. Sempre in crisi il Pdl mentre cresce leggermente la Lega Nord ma probabilmente non a vantaggio del Pdl che perde i propri elettori nell’area del non voto.
Stabile Grillo con il suo Movimento che ottiene un nuovo piccolo risultato in Valle D’Aosta con la vittoria contro il piro-rigassificatore via referendum.
Sempre inconsistente risulta l’area del Centro che ha come unica via d’uscita, dall’attuale stato d’impasse, un possibile Monti- Bis che riporta all’annosa questione della riforma delle legge elettorale.