PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 alle 12:27 Autore: Redazione

[ad]Franceschini: “sono favorevole alle unioni civili, i cosiddetti Dico. I diritit però devono avere confini: non sono favorevole all’adozione per omosessuali o single, perché ci sono tante coppie che aspettano l’adozione di un bambino e ci sono tanti bambini che aspettano l’adozione da parte di una di quelle coppie. Quei bambini hanno il diritto di avere un padre e una madre. Su questi temi bisogna costruire sintesi, non alzare un muro. Sul caso Englaro ho detto una cosa chiara: bisogna rispettare l’autonomia e la laicità. Quando si decide di lasciarsi morire, in quel momento la scelta va affidata alla singola persona rispettando la sua volontà e a chi le ha voluto bene. La politica deve fermarsi fuori dalla porta”.

Marino: “la sintesi si crea sulla laicità, non affermando che i temi non sono negoziabili”.

Franceschini: “sono d’accordo”.

Bersani: “uno Stato che non regola le unioni civili viene meno a un suo compito. Come muoio io non può deciderlo né Quagliariello né Gasparri. Non è possibile che il 50% degli italiani o del Parlamento decida come deve morire l’altro 50%. Ci vuole un punto di convergenza: la volontà espressa del protagonista, il medico, i mondi vitali a cominciare dalla famiglia. Questo è il luogo dell’assunzione di responsabilità. Non dimentichiamoci l’evoluzione dei diritti per la donna. Lo stupro era un delitto contro la morale. Facciamo evolvere questi diritti: da quando c’è la legge sull’aborto la pratica dell’aborto è diminuita. Se adesso arrivano tecniche meno invasive non si può speraer che il dolore impedisca di usarle. La Binetti è un tema vecchio, credo a delle regole e chi sgarra va fuori”.

5a DOMANDA: “la scuola sta a cuore sia ai genitori sia ai ragazzi. Secondo il “Times” le nostre università non entrano nelle prime 100 del mondo. Il ministro Gelmini ha pronta una riforma che deve rimettere al centro il merito. Gli insegnanti vanno valutati, i rettori devono avere una carica a scadenza. E’ la strada giusta?”

Bersani: “quando sento parlare di Gelmini vedo sempre Tremonti dietro. Queste proposte diventano sempre riduzione dell’offerta formativa e tagli micidiali con disoccupazione per gente che viene buttata per strada dopo anni che lavorava. C’è un continuo bricolage. In questo andazzo il sistema formativo italiano va al disastro. Dobbiamo dire: ‘fermatevi’. E discutiamo per un impegno parlamentare assistito dalle migliori competenze che abbiamo in questo Paese per una riforma fondativa del nostro sistema. Il sistema sanitario universale, nel ’78, fu fatto dal Parlamento assieme alle migliori esperienze nazionali. Diamo un sistema stabile ed efficiente, che garantisca la stessa qualità degli altri Paesi. Quando l’università non riesce a gestire la gestione corrente, le proposte della Gelmini sembrano una fuga in avanti”.

Marino: “la scuola e l’università per una persona come me sono centrali. Le responsabilità sono sicuramente del centrodestra: la Gelmini non dice la verità perché io ho introdotto il merito con una commissione che affidava i finanziamenti per la ricerca sulla base del merito. Arrivata la Gelmini ha smontato tutto, il massimo della discrezionalità. Non è quella la direzione in cui dobbiamo andare. Dobbiamo andare nella direzione del merito. Questo serve anche per il sistema universitario. Perché abbiamo lo 0,05% di prof universitari sotto i 35 anni e l’Inghilterra ha il 16%? Dobbiamo chiedere ai nostri professori di essere valutati, premiati sul merito. Ma se uno è diventato prof e non ha prodotto nulla scientificamente possiamo chiedergli di accomodarsi e facciamo entrare un ragazzo che accetta di essere valutato e vuole produrre intellettualmente e economicamente per il bene del nostro Paese? E infine, la cultura del merito fa ancora paura in Italia. Dobbiamo introdurla ovunque: tu conti sulle tue forze. Il merito è la porta alla libertà individuale”.

Franceschini: “la scuola è il settore su cui dobbiamo farci sentire di più. C’è la vergogna dei tagli all’università, del licenziamento dei docenti. C’è una distanza enorme tra gli annunci e gli atti di questo governo. E dobbiamo denunciare questo tradimento. Nel mondo globalizzato ogni Paese dovrà investire su quello che lo rende più competitivo. Noi non potremo competere se non sul capitale umano. Per farlo bisogna investire nel merito, accompagnandolo alla parola ‘uguaglianza’. Bisogna che il figlio dell’operaio e del notaio abbiano le stesse opportunità. Abbiamo solo il 9% dei laureati di prima generazione. Merito e uguaglianza vanno insieme”.

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L'autore: Redazione

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