PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 alle 12:27 Autore: Redazione

[ad]6a DOMANDA: “è passata mezz’ora e ancora non avete pronunciato la parola Berlusconi. Sul lodo Alfano siamo arrivati a uno scontro istituzionale. Sulla giustizia si può tentare di dialogare con il premier?”

Franceschini: “c’è il Parlamento, dove le grandi forze democratiche si sono confrontate costruendo anceh riforme insieme, come il SSN. Qui non c’è spazio per un dialogo con chi calpesta le regole e attacca il Presidente della Repubblica e gli organi di garanzia. Noi dobbiamo fare opposizione. E non ci saranno né salotti né editorialisti che potranno convincermi che denunciare le inefficienze del governo sia antiberlusconismo. Se sarò rieletto io mi impegno per un’opposizione più intransigente e mi metterò di traverso di fronte a un tentativo di riportarci a una stagione di inciuci che è quella che 12 anni fa ci ha impedito di fare una legge sul conflitto d’interessi, gravissimo errore”.

Bersani: “questa legislatura è iniziata chiacchierando con Berlusconi e questo è stato un errore. Poi, nel profondo del Paese incombe un problema drammatico: abbiamo una deformazione del sistema democratico e c’è il mutismo dei grandi problemi sociali. Abbiamo il compito di fare opposizione fortemente e di lavorare per riuscire a costruire un’altra possiblità per gli elettori. Questo è un problema serio perché il più grande antiberlusconiano è quello che lo manda a casa. Il compito del nostro congresso è anche questo: segnare una novità, dire ‘non ci immaginiamo da soli’, ‘vogliamo crescere presentandoci come la forza dell’alternativa’, ci vuole una grande alleanza per battere Berlusconi. Nell’immediato significa limitare le picconate di Berlusconi. Sul tema della giustizia i cittadini hanno da dire che i processi civili sono lenti: non abbiamo il servizio giustizia. Di questo dobbiamo occuparci, non separazione delle carriere o altro. Agli italiani non ne viene in tasca niente.
Marino: “noi ci siamo visti quando c’è stata la decisione della Corte sul lodo   Alfano, e questo non dev’essere motivo di chiedere le dimissioni di un premier. Ma forse un premier dovrebbe andarsene quando mostra disprezzo per il Presidente della Repubblica e la Consulta. Chi dice che il PdR doveva intervenire sulla Consulta si mette fuori dall’arco della democrazia. Sulla giustizia la questione è la lentezza dei processi e la certezza della pena: ci vogliono più risorse alla magistratura perché possa lavorare meglio. L’altro aspetto è che dobbiamo dire che la magistratura è indipendente, Berlusconi non può pensare di intervenire con strumenti non costituzionali. Per fare opposizione dobbiamo farla, e lo dico a Dario: dobbiamo essere presenti in aula sempre per fare opposizione, l’opposizione è una cosa seria. E sul conflitto d’interessi: vuoi vedere che è colpa mia che non s’è risolto il conflitto d’interessi? Sia Dario che Pier Luigi facevano parte della maggioranza tra il 1996 e il 2001 quando una legge sul conflitto andava fatta”.

Franceschini: “sai che non ero nemmeno parlamentare” [Franceschini era sottosegretario all Presidenza del Consiglio nel 1999-2001, ndr]

Marino: “abbiamo un grande debito pubblico, ma questo governo ha deciso di scrivere una finanziaria vuota invece di andare incontro a chi ha più difficoltà. Bisogna sostenere i più deboli, sostenere gli stipendi e le imprese. DIminuendo il carico fiscale. Questo si può fare solo trovando altri soldi, per esempio in due modi. Primo, tassando le rendite finanziarie: negli Usa vengono tassate, noi tassiamo il 46-47% di un professionista che guadagna 100 mila euro l’anno e solo il 12% di un ereditiere che guadagna 100 mila euro l’anno. Bisogna tassare i grandi patrimoni, come in Francia. Penso a un’economia delle energie rinnovabili, che creerà molti posti di lavoro. Perché dobbiamo restare fuori da questo business? E dobbiamo dire un no molto chiaro all’energia nucleare”.

Bersani: “se si dice che la crisi è psicologica non si fa una manovra anti-crisi. Perciò i guai sono peggiorati. Avremmo dovuto fare già l’anno scorso una manovra mettendo 9-10 miliardi per un sostegno ai redditi medio-bassi, per attivare i consumi; per le piccole imprese attraverso fondi di garanzia; per investimenti veri. Aspettiamo il Ponte sullo Stretto? Noi dobbiamo fare migliaia di piccole opere che i comuni possano fare. Compreso un grande piano sull’economia verde. Marino: se volevo fare il nucleare lo facevo da ministro dell’energia. Ho fatto le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni pro-ambiente. Convengo con te che questa politica potrebbe dare uno slancio enorme se fosse ben impiantata. La crisi è finita? Sta arrivando quella occupazionale, mentre forse la finanza inizierà a ripartire. Far finta che questo non esista è semplicemente un delitto, colpa di questo governo”.

Franceschini: “la colpa più grande del governo è non avere messo in campo misure per fronteggiare l’emergenza. La risposta è stata ‘aspettiamo la fine della crisi’ e poi cercare di oscurare tutto. Abbiamo il dovere di presentare delle proposte. Le priorità sono queste. La povertà assoluta, cui bisogna dare un contributo di solidarietà dai redditi più alti. E poi un aiuto ai precari che perdono il posto e non hanno ammortizzatori. Un assegno per i disoccupati. Servono interventi immediati. Poi ci vuole una politica di incentivi per l’economia verde: è anche per questo che dico a Marino di provare a dare un contributo con le sue idee anziché mettere da un piedistallo opinioni che gli altri non hanno. Non è possibile che tu cerchi di attribuire ai tuoi competitori delle idee che non sono le loro”.

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