PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 alle 12:27 Autore: Redazione

[ad]Bersani: non vorrei che ci fossero tentazioni ritorsive verso persone che andavano bene quando sostenevano un segretario e ora non vanno più bene. In Campania ho detto che ci vuole rinnovamento e lo ha detto anche Bassolino. Le norme fatte dal governo affrontano il nodo dell’età pensionabile. Il problema non è discutere dell’allungamento dell’età pensionsabile, ma chiedersi se i pilastri organizzati fin qui reggono ancora. Bisogna riflettere sull’impianto, che va aggiustato.

9a DOMANDA: quali sono i vostri intendimenti sulle alleanze?

Marino: “la prima cosa da fare è definire l’identità del PD. Questa è un’occasione straordinaria e il lavoro che stiamo facendo è bellissimo. Definire l’identità vuol dire prima dire chi siamo e poi con chi stiamo. LA mia visione è che dobbiamo attrarre verso di noi le forze di sinistra che si sono allontanate, dobbiamo parlare alle coscienze delle persone riportando a casa innanzitutto i 4 milioni di elettori che si sono allontanati. Portiamo a casa le forze socialiste, ambientaliste, radicali. E poi preoccupiamoci delle alleanze, che vanno discusse. Dal mio punto di vista l’IDV è un alleato naturale: per esempio io penso che non debbano essere eleggibili i condannati definitivi. Abbiamo 60 milioni italiani, dobbiamo prendere 900 parlamentari: perché ci devono essere dei condannati? Anche se alcune volte i toni sono esagerati. Per quanto riguarda l’UDC come facciamo a allearci con chi non si riconosce nell’uguaglianza e vota contro la legge sull’omofobia? I valori sono vincolanti: non la penso come Enrico Letta. Dobbiamo definire la nostra identità, attraiamo elettori verso di noi e poi si vedrà se avremo bisogno o meno dell’UDC.

Franceschini: dobbiamo difendere l’unica conquista condivisa coi nostri avversari, cioè il bipolarismo e l’alternanza di governo. Si può tornare indietro da questo con un sistema come il modello elettorale tedesco, con le alleanze decise dopo le elezioni aiutando la nascita di un centro con cui poi allearsi. Ignorando che magari quel centro si allea con la destra e restiamo all’opposizione per 30 anni.
Vocazione maggioritaria significa tendere ad allargare la propria area. Per vincere però dobbiamo fare alleanze attorno a un programma, non fregare un’altra volta gli italiani. Gli italiani si ricordano bene alleanze che non potevano governare. Ma se il progetto è mettere dentro tutti quelli che ci stanno io dico no grazie, abbiamo già dato.

Bersani: dobbiamo fare 3 cose. Primo, rafforzarci noi come partito, rivolgendoci a tutto l’arco del centrosinistra e a elettori delusi da Berlusconi. Secondo, riaprire il cantiere dell’Ulivo: ci sono nel paese formazioni civiche, formazioni ambientaliste, formazioni di sinistra. Dobbiamo dialogare con loro. E poi dobbiamo aprirci a un progetto di alleanza con le forze che sono in Parlamento: UDC e IDV. Vedendo i problemi che ci sono, ma dobbiamo iniziare un percorso per superare i problemi che ci sono. Abbiamo un problema democratico e sociale in questo Paese. Dobbiamo preservare il bipolarismo, ma non possiamo accettare una legge elettorale in cui i parlamentari si nominano. Siamo in un Paese in cui possiamo scegliere il segretario del PD ma non il proprio parlamentare. Ci vuole un meccanismo che garantisca la stabilità. Se partiamo da temi democratici e sociali possiamo creare una piattaforma su cui discutere. Abbiamo avuto anche ampie convergenze su questo, ricordandoci che di là c’è Berlusconi. Dobbiamo fermare la deriva populista battendola.

10a DOMANDA: diritti e doveri degli immigrati

Bersani: gli immigrati ci danno il 10% della ricchezza e ci costano il 3% in assistenza. Sono una risorsa per tutto il Paese; portano anche problemi e scaricano questi problemi sui ceti popolari. Il carico di questo inevitabile disordine dev’essere meglio distribuito anche verso altri ceti sociali. Secondo, dobbiamo essere quelli dell’integrazione. Dobbiamo consentire il pluralismo ma con qualche limite: non sarei d’accordo che si girasse col burka, perché la mia integrazione è guardarsi negli occhi. Ci vuole qualche riferimento per un fenomeno che va dominato. Senza immigrazione questo paese non può avere un futuro.

Marino: su questo tema il PD deve parlare con una voce sola. Franceschini 10 maggio: i respingimenti sono disgustosi. Franceschini 20 maggio: vanno fatti. Fassino: sono previsti dalla legge. D’Alema: vanno fatti. Bindi: sono cattivi e inefficaci.
Al centro dobbiamo tenere l’idea che i clandestini sono persone spinte dalla disperazione. Ho fatto l’emigrato per 18 anni, i primi anni avevo un permesso annuale, mi prendevano le impronte digitali. Ma non ho mai dovuto prendermi un sacco a pelo per dormire fuori dalla questura per il rinnovo. Al centro ci va la dignità delle persone. E poi occorrono regole chiare: io dico che solo il 12% degli immigrati arrivano via mare, l’atlro 90% arriva via terra. Diamo più risorse alla nostra polizia di frontiera e diamo i permessi di soggiorno temporanei per la ricerca del lavoro, diamo il diritto di cittadinanza a un bambino che nasce sul suolo italiano. Chi nasce in Italia dev’essere italiano.
E poi secondo me chi paga le tasse deve avere il voto amministrativo.
Ultimo aspetto: la sicurezza non si risolve con le ronde, ma dando più risorse alle forze di polizia.

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L'autore: Redazione

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