PD, confronto tv tra i candidati: tutte le domande e le risposte

Pubblicato il 16 Ottobre 2009 alle 12:27 Autore: Redazione

[ad]Franceschini: sull’immigrazione abbiamo fatto degli errori. Primo, non abbiamo capito che una parte dei nostri elettori chiedeva che avvenisse nel rispetto della sicurezza. Non abbiamo messo la determinazione che serviva nel contrastare quanto di criminale c’è nell’immigrazione. Bisogna essere fermi su questo. Abbiamo fatto un altro errore: non spiegare che l’immigrazione è il fenomeno di questo secolo, che è un modo di arricchire le nostre società. Dovremmo imparare ad accettare le diversità. Dal porto di Genova sono partiti milioni di italiani per l’America, e lì ho incontrato i nuovi italiani: bellissima gente, che si sente italiana e vuole contribuire alla crescita di questo Paese. Fermezza contro la criminalità ma farci sentire quando la destra calpesta i diritti dell’uomo.
Rispondo a Ignazio: i respingimenti vanno fatti rispettando la legge e il diritto internazionale, e questo è quello che ha fatto il centrosinistra quando ha governato. Un’altra cosa è l’orrore dei respingimenti fatti dalla destra, perché chi è in mare va salvato comunque.

11a DOMANDA: siete preoccupati per la libertà d’informazione?

Franceschini: la libertà d’informazione è un problema serio. Se siamo all’80° posto nella graduatoria per libertà d’informazione la ragione è che abbiamo metà del sistema tv posseduta dal capo del governo e l’altra metà costantemente intimidita. Dobbiamo farci sentire senza paura. Voglio che la mia generazione sia in grado di poter dire che le libertà ricevute dai nostri genitori le abbiamo restituite intatte ai nostri figli. E serve coraggio. Se mi chiede della RAI, anche qui ci sono responsabilità anche nel nostro campo. Bisogna rompere all’origine: le nomine non vanno fatte dai partiti, ma ci vuole un solo amministratore delegato non scelto dal Parlamento.

Bersani: la situazione è preoccupante, si usa l’informazione come corpo contundente. Su 11 testate della RAI la maggioranza ha nominato 10 direttori di riferimento. Siamo arrivati a un punto limite: sono d’accordo con l’uscire dal sistema delle nomine. Però con le nuove tecnologie il sistema informativo si è organizzato in mille modi, anche difficili da nominare. Servono norme contro le posizioni dominanti, perché la libertà del cittadino coincide col pluralismo delle imprese. La dico così: come si è fatto per l’elettricità o le assicurazioni bisogna anche in quel sistema fare norme liberali che tutelino il diritto del cittadino ad avere un’informazione plurale. Il problema è di sistema.

Marino: la libertà d’informazione è a rischio, abbiamo un premier che possiede giornali, televisioni, case editrici, minaccia testate. Il problema è grande. C’è il conflitto d’interessi – rimango della mia idea: ma insomma, sia Dario che Pier Luigi avevano un ruolo importante e si poteva fare una legge sul conflitto d’interesse. Dobbiamo anceh guardare un po’ più in là, e fare in modo che quando saremo nel 2012 con il digitale possiamo proteggere Internet e la banda larga, dando Internet gratuito su tutto il territorio nazionale. Dobbiamo proteggere la libertà della rete per non trovarci tra 10 anni con lo stesso conflitto d’interesse e un grosso gruppo che controlla l’informazione in rete. O omologando i blog all’informazione sulla carta stampata, limitando la possiblità di scambio attraverso la rete. Infine, occorre un modello tipo Fondazione per la RAI, con un amministratore delegato unico e una linea editoriale libera, che non dipenda dal politico di turno.

Franceschini: informazione di servizio. Io sono diventato parlamentare nel 2001 e ho fatto il sottosegretario dal gennaio 2000. La legislatura è quella dal 1996 al 2000. Ma siccome ti candidi a fare il segretario del partito, devi cominciare a usare il “noi”. Noi abbiamo una grave responsabilità per non aver fatto la legge sul conflitto d’interessi. Va bene?

Marino: ho sempre sostenuto che la responsabilità è del centrosinistra, quindi di noi.

12a DOMANDA: farete altri confronti prima del 25? E dove?

Marino: l’ho chiesto per primo e sono contento che oggi siamo riusciti a fare un confronto, perché è utile per tutti. Farei molto volentieri un altro duello in RAI.

Franceschini: è vero, Ignazio l’ha chiesto dall’inizio, fino all’11 ottobre non aveva senso ma dopo l’11 ero disponibile. Confermo la mia totale disponibilità.

Bersani: vediamo se dopo questo ne servono altri o ne hanno abbastanza. Non ho nessuna difficoltà, l’unica cosa è che noi dobbiamo dare l’idea di una competizione non divisiva. Questo è il nostro problema, e non possiamo diventare oggetto di chi dovesse far spettacolo con noi perché un partito è una cosa seria.

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L'autore: Redazione

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