Se uno trova una bomba per strada, chiama gli artificieri; Boccia invece prova a disinnescarla. Se uno crolla a terra colpito da aneurisma, un tizio normale chiama un’ambulanza, Boccia invece gli apre il cranio con una motosega.
Se il Parlamento vuole riformare la finanza, Boccia DEVE farsi avanti, con risultati prevedibili. Ma veniamo alle cose serie.
Dice Boccia che «non ci interessa la finanza speculativa, quella cattiva denunciata in queste ore dal Financial stability board»
Peccato che è lo stesso FSB a sconfessare Boccia. Riporta il Sole 24 Ore:
Commenta Adair Turner, chairman del Financial stability board: «Lo Shadow banking? È come il colesterolo, c’è quello buono e quello cattivo: il nostro compito è capire quanto dei 67 mila miliardi di dollari rappresentino un rischio sistemico».
Poiché lo shadow banking contribuisce a migliorare l’efficienza del sistema bancario “alla luce del sole”, la sfida, dice il medesimo report, deve essere regolamentare lo shadow banking, non farlo sparire come vorrebbe fare Boccia.
Io capisco che Boccia sia alla ricerca di un senso per la propria carriera politica dopo le sconfitte rimediate da Vendola in Puglia, ma trascinare il sistema finanziario italiano sempre più a fondo in questo abisso di crisi economica ultradecennale non mi pare sia il giusto prezzo da pagare per dare al pupillo di D’Alema qualche misera soddisfazione personale.