Primarie Pd-Psi-Sel: la media sondaggi “pesata” dal Tp

Pubblicato il 23 Novembre 2012 alle 15:37 Autore: Eugenio Angelillo
primarie

[ad]In previsione delle primarie del centrosinistra di domenica prossima diversi istituti di sondaggi hanno provato a misurare il consenso riscosso dai Fantastici 5 presso l’elettorato del centrosinistra.

Il compito tuttavia risulta doppiamente improbo a causa della difficile quantificazione dell’elettorato delle primarie. Nel 2006 Prodi fu incoronato leader da una consultazione di oltre 4 milioni di cittadini. Bersani nel 2009 fu incoronato segretario del PD con poco più del 50%, 1.6 milioni di voti su un totale di circa 3 milioni. Lo stesso Bersani, molto conservativamente a nostro parere, indica in 2 milioni di elettori la soglia del successo per la partecipazione nelle primarie del 2012.

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Fatto sta che gli stessi istituti hanno spesso proposto 2 scenari nelle loro indagini, a volte ignorando completamente i competitors minori, Puppato e Tabacci. Anche l’approccio metodologico e’ stato abbastanza diverso. Alcuni hanno dedicato indagini approfondite come l’Ipsos del 21/11 che interroga 3000 cittadini cosi’ come il Tecné del 12/11, altri sembra che abbiano considerato giusto il sottocampione degli elettori di centrosinistra intenzionati ad andare a votare che rispondono ai classici sondaggi nazionali  come nel caso del sondaggio Lorien del 9/11. In altri casi abbiamo rilevazioni su un numero veramente minimo di elettori, ad esempio il sondaggio dell’Istituto Piepoli si basa su solo 306 interviste, con un elevato errore statistico, oltre il 5%. Inoltre non tutti forniscono i margini di errore delle loro rilevazioni. Questa mancanza di omogeneità può  influire sicuramente sulla qualità di una media semplice e per questi motivi si e’ preferito ricorrere ad una media “pesata” sulle interviste fatte da ogni sondaggio. Il risultato di questa operazione ci mostra un Bersani nettamente in testa con il 41%, circa 10 punti percentuali su Matteo Renzi, ma ben lontano da una vittoria al primo turno che pure sarebbe nelle sue possibilità , visto che come dicevamo parte da un serbatoio  di 1.6 milioni di voti con cui ha vinto le primarie del 2009.

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Anche considerando i trend, Bersani sembra solidamente attestato sulla soglia del 40% in leggera ascesa, mentre Renzi pur avendo un trend ascendente più deciso che gli ha fatto agevolmente superare quota 30%  riesce a sfiorare quota 40% in un solo sondaggio. In leggera discesa ci paiono invece le quotazioni di Nichi Vendola: partito con percentuali più vicine al 20% che al 10% attualmente pare essere più vicino al 10% che al 20%.