Regole del ballottaggio, un invito personale al segretario Bersani
[ad]La querelle che si è materializzata il giorno dopo le primarie del centrosinistra era prevedibile. Per intenderci: oggetto delle discussioni tra i due schieramenti, bersaniani da una parte e renziani dall’altra, oltre ai contestati dati dei votanti, è stata, è e sarà fino a domenica prossima, la possibilità per chi non ha votato al primo turno di votare al ballottaggio senza intraprendere strade tortuose e iter burocratici degni figliocci dell’Italia che si vorrebbe e dovrebbe cambiare. Una polemica mai sopita visto che già quando erano state stilate le regole, Renzi e compagni, avevano gridato al complotto. Accusa rimandata al mittente da Bersani e l’intero Pd che invece hanno considerato la norma giusta e chiara. Infatti, la regola in questione, è stata redatta con lo scopo ben preciso di evitare che infiltrati di destra contaminassero con il loro voto le primarie di centrosinistra. Una paura nemmeno tanto campata per aria visto i proclami del sindaco di Firenze che più volte ha aperto le porte ai delusi del centrodestra. E allora per salvare il barcone si è provveduto con la solita leggina ad hoc.
E a quanto pare non ci sarà nessun passo indietro in tal senso. La riunione dei garanti della coalizione infatti non si è mossa di un millimetro dalle sue posizioni nonostante le intemerate dei renziani e di chi li accusava di favorire lo status quo. Quindi, chi ha saltato le votazioni di domenica scorsa ha adesso solo due giorni per iscriversi (giovedì 29 e venerdì 30 novembre) per partecipare al ballottaggio del 2 dicembre. Ovviamente non basta solo presentarsi e iscriversi come nulla fosse. Bisogna presentare certificata giustifica di assenza per non aver votato domenica scorsa. Su questo punto è stato irremovibile Nico Stumpo, organizzatore delle primarie Pd. “E’ tutto già scritto nel regolamento – spiega Stumpo in un’intervista al Corriere – In ogni capoluogo di Provincia nei giorni giovedì 29 e venerdì 30 novembre sarà aperto un apposito ufficio elettorale dove i ritardatari dovranno spiegare, documentandola, la causa della loro mancata registrazione”. Un sistema da Grande Fratello orwelliano. E poi c’è chi si lamenta del Fisco guardone.
Da qui ecco il mio invito al segretario Pd, Pier Luigi Bersani. Perché non eliminare questa assurda norma? Eliminandola non solo toglierà una freccia dall’arco di Renzi ma ne gioveranno anche le primarie con (si spera) una partecipazione superiore a quella di domenica scorsa. Il segretario è stato lungimirante nel disinnescare la bomba della rottamazione. Ora, abbandoni la paura insensata di possibili spie destriste. Dia prova di ulteriore intelligenza politica togliendo questo antipatico cavillo. In questo modo la (possibile) vittoria avrà un gusto ancora più dolce.