Le primarie del Partito Democratico americano iniziano a scontrarsi con la minaccia del virus.
Dopo un’iniziale fase di osservazione, anche gli Stati Uniti iniziano a prendere sul serio il virus. Diversi Governatori hanno dichiarato lo Stato di emergenza, diverse città hanno chiuso i bar e i luoghi di ritrovo. Ma la strada è ancora lunga, soprattutto a causa delle diverse misure che prendono il Governo Federale e gli Stati.
Tre giorni fa, il Segretario di Stato della Louisiana Kyle Ardoin ha annunciato che le primarie dello Stato, originariamente previste per il 4 Aprile, si terranno il 20 Giugno.
Anche la Georgia si unisce all’appello, spostando le proprie primarie dalla data inizialmente prevista – 24 Marzo – al 19 Maggio. Un atto che, almeno inizialmente, viaggiava in controtendenza rispetto alle indicazioni della Casa Bianca, dove Trump evitava ripetutamente di sottoporsi al test, nonostante i contagi di alcuni suoi funzionari.
Il Kentucky ha fatto sapere che dopo una riunione tra il Governatore Andy Beshear e il Segretario dello Stato Micheal Adams lo Stato rinvierà le primarie al 23 Giugno, scegliendo di accodarsi a Louisiana e Georgia.
Nel pomeriggio di ieri, infine, il Governatore dell’Ohio Mike DeWine ha annunciato la sua intenzione di sospendere le primarie che si terranno oggi. Una scelta che arriva dopo giornate di pressioni e di proteste – il Governatore ha ricevuto una lettera sottoscritta da più di 1600 persone fra medici e lavoratori – difficilmente evitabile.
Primarie dei record
Nessuno può prevedere cosa succederà oggi in Ohio, perché nonostante la volontà del Governatore si rende necessario un Tribunale di Stato per sospendere le primarie. Certo è che la battaglia fra Sanders e Biden, già speciale sotto diversi aspetti, lo è diventata anche a causa del Coronavirus.
Nell’ultimo dibattito, a Washington e senza pubblico a causa del virus, i candidati hanno fatto i conti con un repentino cambio di agenda. Biden e Sanders hanno parlato principalmente di sanità, fra una rivoluzione completa del sistema sanitario e l’allargamento delle cure mediche gratuite. Il virus ha insomma contribuito al cambio di agenda di queste primarie.
Alcuni Stati hanno già cominciato ad attuare restrizioni come quelle italiane. Molti Governatori iniziano a pensare che sia meglio limitare il voto delle primarie solamente a quello postale. Rinviarlo potrebbe destare non pochi problemi, in molti Stati.
Dopo il voto di questa sera in Florida, Arizona, Illinois e forse Ohio occorrerà forse rinviare le primarie stabilite per il 4 e il 7 Aprile. La Casa Bianca sta già lavorando alle misure economiche che si renderanno necessarie, e anche gli americano cominciano a fare i conti in diversi Stati con le limitazioni sociali che da noi sono iniziate giorni fa. Non è chiaro come si evolverà questa emergenza in America, e bisognerà seguirla passo dopo passo.
L’appuntamento più importante che ora rischia di saltare si terrà il 28 Aprile, quando voteranno Connecticut, Delaware, Maryland, New York, Pennsylvania e Rhode Island. In questi giorni i Governatori di questi Stati dovranno rassicurare o rinviare le loro primarie, e la corsa potrebbe subire ulteriori variazioni.