Primarie, l’analisi del voto al primo turno

Pubblicato il 30 Novembre 2012 alle 15:27 Autore: Matteo Patané
primarie pd

[ad]Anche le regioni rosse presentano un trend in ascesa come numero di votanti, ma se Umbria e Marche sono in pari e l’Emilia avanza di circa 50.000 elettori, è la Toscana la sorpresa di queste primarie: +150.000 elettori, circa il 50% in più del 2009. Una cifra spropositata, un‘affluenza monstre che ha – questa sì – premiato in maniera eclatante Matteo Renzi.
Vincere in Toscana alle primarie 2012 ha un peso del tutto differente dal vincere in Toscana nel 2009. Allora la regione pesava un pur dignitoso 9% sul corpo votante, mentre oggi è arrivata a sfiorare il 14%. La regione ha premiato in maniera strepitosa il primo cittadino del suo capoluogo, e non sono pochi quelli che in questo risultato vedono un importante regolamento di conti tra lo stesso Renzi e Enrico Rossi, presidente della Regione e bersaniano di ferro.

Confronto tra i risultati di Bersani
alle primarie 2009 e 2012

La presenza di Pierluigi Bersani sia alle primarie 2009 che a quelle 2012 consente di effettuare un’analisi particolareggiata sul suo tasso di gradimento nelle due consultazioni.
Il segretario PD aumenta la propria percentuale di consensi solo in Lazio e Sicilia, in entrambi i casi a fronte di una contrazione dei votanti, a riprova della capacità di contenimento e mantenimento dell’elettorato sull’intero territorio nazionale già evidenziata dalle precedenti analisi.
In termini di voti assoluti Bersani avanza in Emilia, Lombardia, Toscana, Valle d’Aosta ed estero, lasciando però sul campo punti percentuale: in tutte queste regioni l’affluenza si è espansa dal 2009 al 2012, evidenziando come dei nuovi voti in ingresso Bersani sia riuscito a intercettarne solo una parte minoritaria; che fosse Renzi quello più in grado di attirare gente nuova alle primarie era d’altra parte cosa nota.
I cali peggiori per Bersani, infine, si sono avuti non già nella Toscana del suo principale avversario, ma proprio nel sud dove si è riconfermato dominatore: la regione che punisce maggiormente il segretario PD è il Molise, dove però può aver pesato l’esclusione dell’IdV dalla compagine di centrosinistra; pessimi risultati anche in Calabria, dove si è fatta sentire la fine dell’era Loiero, e in Puglia, dove però la forte concorrenza di Vendola è un fattore che nel 2009 non si presentava.

Malgrado le primarie 2012 abbiano visto un tasso di incertezza molto più ampio rispetto a quelle del 2009, pare difficile che Renzi possa strappare la vittoria a Bersani al secondo turno, in special modo considerando che il regolamento delle votazioni rende piuttosto difficili gli ingressi di nuovi votanti tra il primo ed il secondo turno.
Renzi, malgrado sia stato in grado di portare molti volti nuovi alle primarie del centrosinistra e abbia trovato nella propria regione un formidabile sostegno in termini di voti e partecipazione, non è riuscito né a far sì che la maggiore partecipazione gli assicurasse un vantaggio sul concorrente nelle regioni del nord, né a portare gente alle urne nel sud del Paese.
Considerato l’endorsement di Vendola a Bersani per il secondo turno, quindi, il risultato del ballottaggio sembra essere già scritto. Ma in politica mai dire mai.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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