Sondaggio Termometro Politico 27/04

Pubblicato il 27 Aprile 2009 alle 11:14 Autore: Lorenzo Pregliasco
Sondaggio Termometro Politico 27/04

Popolo della Libertà verso la soglia del 40%, ma in calo rispetto alle stime della settimana scorsa, e Partito Democratico, in timida risalita, che però fatica a raggiungere il 27 per cento. Sono alcuni tra i dati più significativi che emergono dal primo sondaggio realizzato in vista delle Elezionie Europee del 6-7 giugno da Termometro Politico in collaborazione con Affaritaliani.it. TUTTI I DATI

PDL 38.1%

PD 25.4%

LEGA 10.3%

IDV 7.3%

UDC 6.1%

MPA-LD-PENS 3.7%

SEL 3.4%

PRC-PDCI 2.7%

ALTRI 3.0%

La rilevazione, condotta tra il 19 e il 26 aprile con metodologia CAWI, conta su un campione di 1064 casi. Tra le altre liste si segnalano la Lega che sfiora il 10%, l’UDC che al momento prevale sull’Italia dei Valori con il 6% netto contro il 5,7 di Di Pietro, e, tra le liste minori, il buon risultato della formazione autonomista composta da Movimento per le Autonomie, La Destra e i Pensionati, che con il 3,8% delle preferenze sarebbe a un passo dalla soglia di sbarramento del 4 per cento.

Questi i principali flussi registrati, partito per partito. Popolo della Libertà 39,8%: la formazione di Berlusconi si conferma nettamente primo partito, con una percentuale intorno al 40% dei voti. La tendenza in atto è però di un calo dei consensi per il Pdl, che nei primi giorni della rilevazione, in coincidenza con l’emozione suscitata dal terremoto in Abruzzo, oscillava tra il 42 e il 45 per cento. Si tratta di un assestamento su valori più consoni alla lista di Centrodestra, che, a livello di voti effettivi, registra in realtà un notevole calo rispetto al 2008. Ipotizzando infatti un’affluenza alle Europee intorno al 68-70%, le preferenze per il Pdl potrebbero infatti aggirarsi intorno ai 12,4 milioni, contro i 13,6 delle ultime Politiche. Quando però molto maggiore fu l’afflusso alle urne: in termini percentuali, pertanto, il Popolo della Libertà cresce del 2,4%.

I flussi dalle Politiche evidenziano la tenuta di gran parte dell’elettorato che aveva votato per il PDL nel 2008, con un modesto – ma continuo – passaggio alla Lega Nord. Partito Democratico 26,9%: pur in forte discesa rispetto alle Politiche (quando ottenne il 33,2% con 12,1 milioni di voti, mentre ora faticherebbe a raggiungere il 27%, con circa 8,4 milioni di voti), la lista capeggiata da Dario Franceschini registra un timido avanzamento negli ultimi giorni, verosimilmente in seguito allo sgonfiamento del Pdl dovuto alla fine dell’emergenza terremoto.

A livello di flussi dal 2008, si registra un consistente passaggio dal PD agli indecisi: quasi metà di chi, nel nostro campione, non esprime una preferenza proviene infatti dalle fila veltroniane, mentre minore è il passaggio – comunque esistente – verso l’IDV di Di Pietro e le due liste della sinistra, Rifondazione-Comunisti Italiani e Sinistra e Libertà. Lega Nord 9,7%: in crescita anche rispetto al buon risultato del 2008, nelle nostre stime sfiora il 10%, un risultato ottenuto in precedenza solo nel 1996. In termini di voti effettivi si parla di oltre 3 milioni di voti, cioè grossomodo quanto ottenuto l’anno scorso. Rispetto al 2008, oltre al segnalato afflusso di voti dal PDL, si registra l’avanzamento in alcune aree tradizionalmente timide verso il Carroccio, a partire dall’Emilia-Romagna dove la Lega potrebbe sfondare agilmente il 10% dei consensi.

Più timido invece l’incremento nel Centro-Sud, e comunque non significativo statisticamente considerata la numerosità campionaria di riferimento. UDC 6,0%: il partito di Casini registra un modesto incremento percentuale rispetto al 2008, raggiungendo la soglia del 6%, anche se in virtù della minore affluenza questo dato si tradurrebbe in circa 1,9 milioni di voti, con un calo di 150 mila preferenze. La posizione di cuscinetto tra i due partiti maggiori permette alla formazione centrista di intercettare quote di consenso non solo dal PDL e dal PD, ma anche dall’Italia dei Valori. IDV 5,9%: la lista di Di Pietro cresce, ma non sfonda.

A fronte del 4,4% ottenuto nel 2008 si registra un avvicinamento al 6%, che quanto a voti effettivi corrisponde a un aumento di circa 200 mila voti. Si assiste a un travaso cospicuo dal PD, a cui si aggiungono voti in uscita dalla sinistra radicale e, in misura più corposa, da chi alle ultime Politiche si è astenuto dal voto. In ogni caso, dei circa 6 punti lasciati per strada dai democratici meno della metà si riversano sull’Italia dei Valori. MPA / Destra / Pensionati 3,8%: il cartello elettorale formato dal Movimento per le Autonomie di Lombardo, la Destra di Storace, i Pensionati di Fatuzzo e i centristi ex UDC di Pionati si attesta su una quota non lontana dal 4%, sbarramento da superare per entrare all’Europarlamento.

Appare al momento significativa la quota di consenso rientrante dal voto utile per il PDL nel 2008, anche se è ancora difficile valutare come e quanto questi voti effettivamente si distaccheranno da Berlusconi per appoggiare la nuova lista autonomista. Sinistra e Libertà 2,8%: la formazione che riunisce gli ex Rifondazione di Vendola, Sinistra Democratica, i socialisti e i Verdi è ancora lontana dalla soglia del 4% ma risulta in crescita.

C’è qualche travaso dal Partito Democratico, ma oltre a ciò risulta modesto l’apporto di voti che non provengano dal bacino di riferimento della Sinistra Arcobaleno. Rifondazione / Comunisti Italiani 2,1%: pur ricavando qualche consenso dagli astenuti del 2008 la lista unitaria di Ferrero e Diliberto nelle nostre stime non supera di molto il 2%. Va in ogni caso specificato che quasi il 10% di chi si dichiara indeciso nel nostro sondaggio proviene dalle file della Sinistra Arcobaleno, e una buona parte potrebbe essere incerta proprio tra Sinistra e Libertà e Rifondazione / Comunisti Italiani.

Inoltre, anche il gran numero di indecisi provenienti dal PD potrebbe, almeno in parte, riversarsi sulle liste della sinistra radicale. Sono tutte indicazioni che al momento non è possibile sottoporre a verifica.