Sondaggio Termometro Politico 21/05
[ad]Italia dei Valori: Di Pietro scende di mezzo punto, soffrendo il rallentamento del passaggio di
consenso in uscita dal PD, e si porta al 6,1%, con una crescita rispetto al 2008 di mezzo milione di
voti. Si conferma un tratto già mostrato da altre stime: tra i diplomati e i laureati del nostro
campione l’IDV risulta il terzo partito alle spalle di PDL e PD e davanti alla Lega.
UDC: con una leggera crescita dalla stima precedente Casini si porta al 5,5%, non lontano dal 5,6
delle Politiche 2008 – anche se in termini assoluti questo si traduce in 150 mila voti in meno –. La
funzione di equidistanza e il ruolo di cuscinetto tra i due partiti maggiori assunto già lo scorso anno
permette alla formazione centrista di intercettare i voti dei moderati (non solo da PD e PDL ma
anche, seppur in misura minore, dall’IDV) e di agire da fisarmonica, allargandosi e restringendosi
sul fianco destro o su quello sinistro.
MPA – La Destra – Pensionati: l’ultima rilevazione TP prima dell’oscuramento dei sondaggi
assegna al polo autonomista il 3,9% dei consensi, a un passo dunque dalla soglia di sbarramento
del 4 per cento. Geograficamente l’andamento è piuttosto variabile, con valori ben superiori al 4%
nel Centro-Sud, specialmente in Sicilia, che però si riducono notevolmente a mano a mano che si
procede verso Nord.
Sinistra e Libertà: la formazione che comprende vendoliani ex di Rifondazione, Verdi, Socialisti e
Sinistra Democratica è tra le più difficili da sondare, a causa della base elettorale di partenza molto
eterogenea, della compresenza del voto d’opinione e del radicamento regionale e della quota di
indecisi, provenienti da PD e SA, che restano ancora incerti sul comportamento che terranno in
cabina elettorale. In ogni caso ravvisiamo una crescita per SL, che si porta al 3,1%, comunque al
di sotto dello sbarramento.
Rifondazione – Comunisti Italiani: il cartello di Ferrero e Diliberto oscilla intorno al 3 per cento
arrivando, nella nostra stima, al 2,7: anche in questo caso molto del risultato potrà dipendere
dall’allocazione degli indecisi e dei delusi di sinistra e dall’eventuale – improbabile – ritorno alle
urne degli astenuti del 2008; certo è che, almeno allo stato attuale, la lista comunista sembra non
riuscire ad andare molto al di là dei confini della Sinistra Arcobaleno, probabilmente anche a causa
della strategia più aggressiva messa in campo dal PD di Franceschini nelle ultime settimane.
Lista Bonino – Pannella: moderata crescita per i Radicali, che toccano l’1,5 per cento, in calo
comunque di almeno mezzo punto dalle precedenti Elezioni Europee.
FLUSSI ELETTORALI 2008-2009