Ballottaggio delle primarie, l’analisi del voto

Pubblicato il 7 Dicembre 2012 alle 11:03 Autore: Matteo Patané
bersani

[ad]E così sarà Pierluigi Bersani il candidato alla Presidenza del Consiglio della coalizione di centrosinistra Italia Bene Comune. Il segretario del Partito Democratico ha infatti convintamente vinto il ballottaggio delle elezioni primarie, che lo vedeva contrapposto al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Bersani si è infatti imposto con un solido 60,9% a 39,1%, vincendo in diciannove regioni su venti oltre che nella circoscrizione estero e lasciando al proprio rivale solo la Toscana.

 

Il popolo di centrosinistra è riuscito ancora una volta a stupire, mostrando un attaccamento ed una fedeltà assolutamente incrollabili nei confronti di uno strumento – le primarie – che è rapidamente diventato un simbolo della scalabilità di questa area politica e quindi un segnale di rinnovamento e trasparenza.

La settimana che ha separato il primo turno dal ballottaggio, infatti, non è sicuramente stata tra le più semplici per il PD e per il centrosinistra: la campagna elettorale, fino a quel momento caratterizzata da toni decisamente sereni e pacati e da una discussione estremamente orientata ai contenuti, ha bruscamente virato portando la discussione sul tema della partecipazione e sulle regole delle primarie.
Le scene a cui si è assistito sono state anche sgradevoli, e hanno visto da un lato decreti interpretativi delle regole che non possono non richiamare alla mente il caso delle elezionballottaggio primariei regionali 2010 nel Lazio, e dall’altro inviti aperti a sfidare il regolamento recandosi lo stesso alle urne. Al di là di dove risiedessero torto e ragione, la caduta di tono e stile è stata evidente.

 

Malgrado questi episodi potessero in qualche modo scoraggiare la partecipazione al secondo turno, il dato finale dei voti validi al ballottaggio è stato 2.802.382, pari a poco meno del 90% del numero dei voti validi del primo turno. Se si considera il naturale calo dei votanti a cui si assiste tra il primo ed il secondo turno di una competizione elettorale ed il clima avvelenato che ha contraddistinto l’ultima settimana di campagna, si tratta di un dato assolutamente di tutto rispetto.

Attraverso l’analisi, anche geografica, dell’evoluzione del voto tra il primo ed il secondo turno è possibile comunque arrivare a definire alcuni punti fissi che costituiscono la base politica da cui adesso la coalizione di centrosinistra può e deve ripartire per affrontare gli appuntamenti elettorali decisivi: le elezioni regionali di Lazio, Lombardia e Molise, le elezioni comunali di Roma, e soprattutto naturalmente le elezioni politiche.

Risultati delle primarie
del centrosinistra 2012

Il primo dato che emerge dalla tabella, reperibile in formato excel nella pagina dei download, al di là l’affluenza è ovviamente il risultato: Bersani 60,89% – Renzi 39,11%. Un risultato netto, che evidenzia un orientamento preciso nelle scelte degli elettori di centrosinistra; un risultato, inoltre, maturato in maniera pressoché uniforme dal punto di vista territoriale, visto che Bersani lascia a Renzi solo la Toscana, e rispetto al primo turno recupera e sorpassa il sindaco di Firenze in Umbria e Marche.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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