Ballottaggio delle primarie, l’analisi del voto

Pubblicato il 7 Dicembre 2012 alle 11:03 Autore: Matteo Patané
bersani

[ad]Scendendo nel dettaglio del peso del voto di Vendola, è interessante osservare i risultati di Bersani comparati sul numero di voti ottenuti da Bersani stesso e da Vendola al primo turno. La composizione del voto al primo turno è formata dal 75% circa per Bersani e 25% circa per Vendola. Al secondo turno, i voti per Bersani sono stati l’89% della somma dei suoi voti e di quelli di Vendola al primo turno. Una conferma che, al netto degli altri effetti come l’astensione e il voto proveniente da altri candidati, circa metà degli elettori di SEL sono confluiti su Bersani.
A livello geografico, Bersani ottiene i suoi risultati peggiori in questa scala proprio a Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Taranto e all’estero. Escluso quest’ultimo caso poiché legato ad un calo robusto di affluenza a livello generale non riconducibile a questo o quel candidato, non devono stupire i risultati delle province pugliesi: da un lato perché il semplice numero di voti per Vendola era tale che sottrarne la metà comporta un grande calo a livello assoluto, poi perché in Puglia tanto Laura Puppato quanto Bruno Tabacci hanno ottenuto risultati troppo bassi per essere rilevanti, e infine perché proprio in Puglia si deve considerare una componente di voto campanilistico per Vendola che al secondo turno si è rifugiata nell’astensione.
Le province che invece mostrano i risultati migliori sono state Treviso, Vicenza, Belluno, Padova e Mantova: quasi tutte in Veneto, dove l’apporto di Laura Puppato ha abbondamente gonfiato di numeri di Bersani permettendogli di raggiungere e a volte superare la soglia del 100% in questa particolare rilevazione.

Spostando il focus a tutti i candidati esclusi dopo il primo turno, e confrontandolo con i risultati di Bersani, si può ottenere un’analisi generale di quanto gli appoggi dichiarati da Vendola, Puppato e Tabacci abbiano realmente aiutato Bersani. A livello nazionale i voti dei tre candidati sconfitti erano il 30% circa dei voti di Bersani. Al secondo turno Bersani ha ottenuto l’84% della somma dei voti presi al primo turno da sé stesso e dai tre candidati minori. Bilanciando il dato con l’astensionismo, emerge che poco meno di metà dei voti di Bruno Tabacci, Nicola Vendola e Laura Puppato sono confluiti su Bersani.
A livello geografico i dati peggiori ricalcano quelli dell’analisi precedente, dimostrando il peso di Vendola nella platea dei candidati minori.
Osservando invece le province dove Bersani va meglio in questa particolare rilevazione, emergono Reggio Emilia, Ravenna, Modena, Piacenza e Mantova. Province rosse, province caratterizzate da una forte componente di voto d’opinione ma dove di per sé nessuno dei candidati minori aveva ottenuto risultati eccezionali, ma anche province dove Renzi perde molti voti, evidenziando quindi un flusso forse inatteso di voti che si sono spostati da Renzi a Bersani.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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