Fact checking di Pagella Politica: Bersani, il pareggio di bilancio e la recessione
[ad]Pierluigi Bersani ha dichiarato: “Chi ha firmato in Europa […] – non potendo […] portare riforme e credibilità – chi ha firmato un patto del pareggio strutturale di bilancio l’anno prossimo? Solo noi ce l’abbiamo! Il Paese più in recessione dopo la Grecia. Chi ha firmato? Ha firmato Monti? No, han firmato Berlusconi e Tremonti”. Pagella Politica ha effettuato il fact checking della dichiarazione di Bersani e si è espressa con un “C’eri quasi”.
Un Bersani infervorato si presenta alla Camera dei Deputati all’indomani dell’annuncio della (ri)discesa in campo di Berlusconi (analizzato ieri da Pagella Politica) e denuncia il Cavaliere e il Pdl di colpe dirette per la situazione economica del Paese.
La prima parte della dichiarazione è facilmente verificabile dal nostro fact checking, ed è indubbiamente vera. Il 25 ottobre, in un ultimo tentativo di convincere l’Europa ed i mercati della credibilità e stabilità economica del Belpaese, Berlusconi mandò questa lettera ai Presidenti Van Rompuy e Barroso in cui si annunciava che “Il Governo italiano ha risanato i conti pubblici e conseguirà l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013.” Questa lettera voleva essere in parte anche una risposta ad un’altra “famosa” lettera, inviata da Draghi e Trichet nell’agosto del 2011 in cui si chiedeva al governo di intraprendere delle riforme pesanti per “rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.”. Draghi e Trichet, nella controversa lettera parlavano di come il pareggio di bilancio al 2014 fosse un passo necessario ma non sufficiente. Qualsiasi fosse stato il movente, è sicuro che Berlusconi firmò, e l’Unione Europea recepì la lettera. Infatti al Consiglio Europeo e al Vertice Euro del 23-26 ottobre 2011, l’articolo 6 della dichiarazione cita proprio questo impegno preso dal Governo Berlusconi. I Capi di Stato dichiararono: “Elogiamo l’impegno dell’Italia per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013”. La lettera, almeno nella versione disponibile sul sito di Repubblica è però firmata solo da “Silvio” (intestata a “Herman e José Manuel”), quindi Bersani è un po’ impreciso ma il ministro dell’Economia in quel periodo non è altro che Giulio Tremonti, quindi almeno figurativamente anche lui si può considerare un firmatario della lettera. Fact checking superato.
Perquanto riguarda la seconda parte della dichiarazione – siamo “il Paese più in recessione dopo la Grecia” – Bersani intenderà il 2011 (quando il Pdl che sta denunciando era al governo) o il 2012 (come si presuporrebbe dall’uso del presente)? Nel dubbio, abbiamo effettuato il fact checking su entrambi gli anni nel database Eurostat. In entrambi i casi l’Italia è al 3o° posto nella triste graduatoria dei peggiori tassi di crescita del Pil in Europa. Siamo sì dopo la Grecia, ma nel 2011 l’Italia era terza a pari merito con la Spagna (+0,4%) ma dopo il Portogallo (-1,7%). Quest’anno abbiamo “scavalcato” la Spagna con una decrescita stimata di -2,3%, peggio di noi solo Portogallo (-3%) e Grecia (-6%). In questo caso Bersani esagera un po’: la sua dichiarazione viene quindi declassata (per rimanere nell’ambito dei termini economico-finanziari) da “Vero” a “Ceri quasi” .
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