Fact checking di Pagella Politica: Maroni e l’effetto Monti sull’economia
[ad]Roberto Maroni ha dichiarato: “Con le leggi che ha fatto […] ha aggravato la crisi. Sono l’Ocse, l’Ue e il Fondo monetario internazionale a dirlo. L’effetto Monti è stato disastroso e lo dicono gli ultimi dati sulla disoccupazione: questo record storico di disoccupazione è il marchio di infamia del governo”. Pagella Politica ha effettuato il fact checking della dichiarazione di Maroni e si è espressa con un “Pinocchio andante”.
Maroni, come tanti altri, è già in campagna elettorale: ogni occasione è buona per strumentalizzare, omettere, “elaborare”… Per parlare di “disastri” e “marchi di infamia” in modo come minimo “parziale”.
E’ vero infatti che il complesso delle riforme attuate dal governo Monti ha avuto un effetto recessivo per il 2012, anno di “ristrutturazione” per la finanza pubblica italiana (si vedano al tal proposito i dati di questa analisi o le spiegazioni di Grilli). Non è una novità – e lo sa per primo proprio Monti che non ne ha mai fatto un mistero a proposito della manovra 2011 (con pesanti effetti sul 2012). E’ vero anche che i dati relativi alla disoccupazione sono stati notevolmente negativi, (costituiscono un livello record dal 2004).
Il punto importante per il fact checking è però un altro. L’Ocse, l’Ue e il Fondo Monetario Internazionale non hanno espresso un giudizio negativo sulle riforme attuate da Monti – ne hanno magari confermato l’effetto recessivo a breve termine (2012) – ma hanno più volte apprezzato gli effetti futuri delle riforme attuate.
L’Ocse, in particolare nell’ultimo aggiornamento dell’Economic Outlook, conferma l’effetto recessivo del budgetary tightening (il controllo della spesa) in atto, ma esprime il suo apprezzamento per la validità delle riforme e ne richiede anzi una veloce implementazione (“The reforms of the product and labour markets which parliament has adopted over the past twelve months are impressive but must be fully and consistently implemented if they are to produce results”). Svariati attestati di stima sono arrivati anche dal Segretario Generale Angel Gurria o dal rapporto “Reviving Growth and Productivity” citato dalla stesso Monti.
Anche il Fondo Monetario Internazione ha spesso espresso un giudizio simile: come esempio si possono ricordare i commenti recenti di Gerry Rice (direttore Relazioni Esterne) o gli inviti più o meno espliciti a continuare le riforme iniziate con Monti ( si possono leggere nella prefazione al World Economic Outlook di O.Blanchard).
L’Ue è sempre stato un grande sponsor di Monti, basta vedere le parole del settembre scorso di Barroso, che hanno bisogno di ben pochi commenti.
Insomma, per il 2012 le riforme di Monti hanno avuto senza dubbio effetti depressivi sull’economia: le previsioni infatti sono negative sia per il 2012 che nel 2013 – anche se in miglioramento sia per l’Ocse, il Fmi e l’Ue/Eurostat L’impatto su alcuni indicatori economici, come la disoccupazione, è particolarmente evidente.
L’Ocse, l’Ue e il Fmi sembrano però riporre fiducia nell’operato di Monti, giudicandone positivamente (e sicuramente non in modo “disastroso”) i risvolti futuri.
Effettuato il fact checking, possiamo quindi dire che Maroni ha ragione a dire che il governo ha aggravato la crisi, ma solo per il 2012. Dire che “l’effetto Monti” sia stato “disastroso” e omettere soprattutto il giudizio sugli effetti futuri delle riforme Monti da parte di Ocse, Ue e Fmi ci sembra una gravissima faziosità da “Pinocchio andante”!
Se vuoi leggere tutti i fact checking sulle dichiarazioni di Maroni vai sul suo profilo.