IPR: consenso per sindaci, presidenti di provincia e regione
Quartetto Nord-Sud in testa: Chiamparino, Scopelliti (foto), Tosi e Vallone al 70%. Tra i governatori davanti Galan.
SINDACI
In testa, si diceva, c’è un quartetto che tocca Nord e Sud, centrosinistra e centrodestra: Sergio Chiamparino (CS, Torino), Giuseppe Scopelliti (CD, Reggio Calabria), Flavio Tosi (CD, Verona) e Peppino Vallone (CS, Crotone). Il consenso tocca quota 70 per cento, che è in calo rispetto al 75% dello scorso anno ma resta comunque un dato ragguardevole.
Tra i sindaci di altre città Vincenzo De Luca (CS, Salerno), peraltro papabile per la candidatura alla Regione Campania, è al 65%; Matteo Renzi (CS, Firenze) totalizza un buon 63% mentre Flavio Delbono (CS, Bologna) scende rispetto al giorno dell’elezione ed è a quota 59; Michele Emiliano a Bari tocca il 58%.
Decisamente più in basso i sindaci di Roma e Milano, Alemanno e Moratti (entrambi CD), appaiati al 55%, mentre in coda alla classifica stanno Diego Cammarata (CD, Palermo) con il 49%, Emilio Floris (CD, Cagliari) col 48,5, Marta Vincenzi (CS, Genova) al 48% e Rosa Russo Iervolino (CS, Napoli) ferma addirittura al 43 per cento.
Interessanti sono anche i dati dei governatori, specie se si considera che a fine marzo si voterà proprio per le elezioni regionali. E a spiccare, primo in pagella, è un presidente che non sarà ricandidato: Giancarlo Galan (CD, Veneto), 56% di consenso ma sostituito in corsa dal leghista Luca Zaia. Seguono Lorenzetti (CS, Umbria), Errani (CS, Emilia-Romagna), Formigoni (CD, Lombardia) al 55%, poi Martini (CS, Toscana) 54%, De Filippo (CS, Basilicata) e Spacca (CS, Marche) al 53%.
Al 52,5 è Mercedes Bresso, il primo presidente di una regione considerata in bilico per la prossima primavera, poi Lombardo (CD, Sicilia), Loiero (CS, Calabria), Tondo (CD, Friuli-Venezia Giulia) e Chiodi (CD, Abruzzo) sono proprio sul crinale dei 50 punti.
Sotto quota 50 ben due governatori uscenti del centrosinistra che cercano la rielezione: Burlando (Liguria) è al 48%, Nichi Vendola (Puglia) al 47 mentre chiude la classifica, con un desolante 38%, il campano Antonio Bassolino, che nel 2005 portò alla vittoria la coalizione dell’Unione con oltre il 61 per cento dei voti.
Svetta Stefania Pezzopane, presidente della provincia dell’Aquila martoriata dal terremoto: 70% – anche se è lecito porsi domande su un sondaggio condotto in un territorio colpito da una calamità naturale -.
A distanza Giovanni Avanti (CD, Palermo) col 60%, tallonato da Antonio Saitta (CS, Torino) a quota 59. Beatrice Draghetti (CS, Bologna) ottiene il 57%, poco sopra Edmondo Cirielli (CD, Salerno), al 56,5 e Luigi Cesaro (CD, Napoli), al 56.
A Firenze Andrea Barducci (CS), col 54%, è poco sotto al consenso del giorno dell’elezione, mentre Nicola Zingaretti (CS, Roma) e Guido Podestà (CD, Milano) migliorano di poco: 52,5 e 52 rispettivamente, come il genovese Repetto (CS).
Sul filo del 50% Francesco Schitulli (CD, Bari) mentre scivolano in coda i presidenti delle province di Trieste (Poropat, CD), Pavia (Poma, CD) e Olbia Tempio (Murrighile, CS) ampiamente sotto i 50 punti.